Lepore «promosso» dopo i primi 4 anni

Parere del Consiglio giudiziario a metà del mandato direttivo
9 aprile 2009 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Parere positivo da parte del Consiglio giudiziario, promossa la gestione Lepore della Procura di Napoli, al termine della prima metà del mandato alla guida dell’ufficio. Mentre a Roma, dinanzi al Csm il plenum ha rinviato la decisione sulla gestione dello stralcio nel processo rifiuti, a Napoli arriva una «promozione» del capo dei pm. È di lunedì scorso infatti il sì unanime alla conduzione di uno degli uffici investigativi più numerosi e complessi d’Italia. Il giro di boa - dopo quattro anni di gestione - si chiude con un parere positivo da parte dell’assemblea che rappresenta i magistrati del distretto. Ora, anche in questo caso, la parola definitiva, passa a una delle commissioni di Palazzo dei Marescialli, che dovrà semplicemente ratificare il voto positivo assegnato al procuratore. Promossa la gestione Lepore, dunque, che dal 2004 guida l’ufficio inquirente partenopeo. Ma quali sono i punti che hanno premiato i quattro anni di Lepore procuratore? Cosa ha spinto il Consiglio giudiziario a firmare la promozione del primo corso dell’attuale capo dei pm partenopei? C’è innanzitutto una questione numerica. In quattro anni, sono lievitati arresti (in alcuni casi anche triplicati rispetto al recente passato), sono stati definiti in numero maggiore più processi; sono state inoltre acquisite numerose collaborazioni con la giustizia per boss e personaggi ritenuti eccellenti. Ma a dimostrare la consistenza del lavoro svolto dai vertici dell’ufficio partenopeo - ragionano gli esponenti del Consiglio giudiziario - anche altri aspetti che riguardano in particolare l’attività svolta dal pool anticamorra dell’aggiunto Franco Roberti (di recente nominato procuratore a Salerno): nell’ultimo corso, sono infatti aumentati i detenuti al 41 bis, il cosiddetto carcere duro, ed è cresciuto in modo spiccato anche il novero delle intercettazioni telefoniche e ambientali. Un quadro in positivo, mentre ora l’attenzione si sposta sulle decisioni del Plenum sul braccio di ferro tra Lepore e i due sostituti Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo. È una delle facce del cosiddetto «caso ecoballe»: mercoledì prossimo, il plenum stabilirà se Lepore ha operato o meno una avocazione del fascicolo sui commissari incaricati di risolvere l’emergenza rifiuti in Campania. Una divergenza nata alla fine dello scorso luglio, di fronte alla volontà del procuratore di stralciare le posizioni di alcuni indagati, tra cui gli ex commissari Corrado Catenacci, Guido Bertolaso e Alessandro Pansa. Contestuale alla decisione del plenum di Palazzo dei Marescialli, anche la decisione sulla desecretazione degli atti del consiglio giudiziario sulle audizioni di Lepore, Sirleo e Noviello.

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