Alife, blitz della Finanza: trovato un barattolo con materiale organico e provette con sangue. Attesa per le analisi
Provette piene di sangue e un barattolo di vetro con dentro un embrione conservato in una soluzione di formaldeide. L’inquietante scoperta è stata fatta ieri dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Piedimonte Matese, coordinati dal luogotenente Liliano Liberato, nel corso di un’operazione mirata al controllo ambientale del territorio e che ha consentito di scoprire un’area di circa 60.000 metri quadri adibita a discarica abusiva, nella frazione Totari del comune di Alife, in una zona agricola ai confini con il comune di San Potito Sannitico e poco lontana dalla zona industriale del paese. Tra le ipotesi iniziali anche quella che l’embrione potesse essere umano. Poi, un primo esame anche visivo del sangue contenuto nelle provette ha fatto supporre che si potesse trattare di sangue animale; provette e barattolo con l’embrione saranno ora analizzate da un laboratorio. Al momento, dunque, le ipotesi più probabili sono due: o qualcuno si è servito di questi recipienti (utilizzati di norma per eseguire prelievi ematici) sul posto (dove presumibilmente erano custoditi o allevati animali) senza per altro disfarsi di questo materiale; oppure in questa zona tali materiali classificati come speciali sono stati smaltiti in maniera illecita, senza cioè seguire tutte le procudure di legge, compresa l’informativa all’Istituto zooprofilattico. Nell’area comunque, particolarmente in passato, ma anche oggi nelle adiacenze, sono presenti diverse aziende di allevamenti bovini e gli investigatori non escludono che il materiale ritrovato come le provette e lo stesso contenitore con l’embrione potesse appartenere proprio alle imprese non più in attività. Ieri i finanzieri, giunti sul posto, sono stati insospettiti dalla presenza nell’ampia area agricola, sulla quale insiste una fattoria abbandonata con annessi i locali adibiti a stalle, di materiale di risulta e dalle condizioni del luogo in totale stato di abbandono; dopo un più approfondito controllo, hanno rinvenuto alcuni manufatti in eternit e rifiuti speciali pericolosi, sversati sui campi. In corrispondenza di alcuni pozzi è stato rinvenuto anche una sorta di serbatoio interrato, colmo di lubrificanti usati. Con la collaborazione di personale dell’Arpac di Caserta, i militari hanno dunque proceduto all’individuazione e alla classificazione dei rifiuti scoperti, sottoponendo a sequestro l’area interessata. Nel contempo, è stato individuato il titolare del terreno, che è stato poi segnalato all’autorità giudiziaria per il reato di «attività di gestione di rifiuti non autorizzata». Non è un caso isolato quello che le Fiamme Gialle hanno scoperto nel corso dell’operazione di ieri mattina. Già in altre occasione, sia pure con esiti parzialmente diversi, erano stati i carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese a intervenire, quasi sempre su terreni privati situati in luoghi isolati e lontani dai centri abitati dove sono stati ritrovati poi rifiuti tossici che necessitavano di uno smaltimento specifico previsto secondo la rigida normativa in materia. In tutte le occasioni sono stati poi denunciati i proprietari dei terreni. Non ultimo, alcuni mesi fa, presso il comune di Ailano e Prata Sannitica. Il fenomeno molto diffuso è dovuto anche dalle spese di smaltimento molto costose e affidate a ditte specializzate che ovviamente speculano su un servizio ben sapendo che le varie aziende sono alla fine costrette comunque ad affidarsi a loro per evitare guai.