L’Asìa ha formato la società che gestirà la costruzione dell’impianto dell’area est Il 49% andrà ai privati

«Il termovalorizzatore è un dono di Dio»

Il presidente del Consiglio cita il «modello Napoli»: è un esempio per le altre regioni. Aperta la seconda linea
9 aprile 2009 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

«Acerra funziona benissimo»: Silvio Berlusconi tiene una conferenza stampa nella caserma della Guardia di Finanza dell’Aquila e parla anche del termovalorizzatore avviato nelle settimane scorse. Il presidente del consiglio spiega che nell’impianto è stata aperta la seconda linea e che «il terzo segmento sarà aperto entro aprile». Al momento la seconda linea si sta testando con il gasolio. E ci saranno ancora molte fasi di accensione e spegnimento per permettere tutti i controlli e la messa a punto. Il premier conclude sottolineando che l’impianto ha permesso di passare «da una situazione di emergenza a una situazione industriale di smaltimento dei rifiuti». Secondo il leader l’opera inaugurata il 26 marzo è «un dono di Dio, perché siamo in una situazione di rischio in alcune regioni italiane». Si tratta quindi di «un prototipo da ricostruire in almeno quattro regioni ». Berlusconi ribadisce che i tempi annunciati sono stati rispettati. Dall’inaugurazione dell’impianto, infatti, le norme prevedono quarantacinque giorni per avviare le altre due. Entro giugno, dunque, il termovalorizzatore sarà in grado di funzionare a pieno ritmo. Ma i collaudi andranno avanti ancora per diversi mesi attraverso fasi successive. Per il momento ogni giorno arrivano 200 tonnellate provenienti dagli stir, gli impianti di tritovagliatura che provvedono ad eliminare i materiali pesanti e pericolosi, a partire dai metalli, a tritare e a pressare tutto il resto. La spazzatura così lavorata, viene portata al termovalorizzatore dove viene bruciata per produrre energia. Quando il termovalorizzatore funzionerà a pieno ritmo riuscirà a bruciare 600mila tonnellate all’anno. Intanto è stato firmato anche l’accordo di programma per l’impianto di Napoli che sorgerà accanto al depuratore di San Giovanni. L’Asìa ha formato una società, la Neam, ad intero capitale pubblico, che metterà sul mercato il 49 per cento delle sue azioni. L’azienda, infatti, cerca un partner privato capace di costruire l’impianto per poterlo poi gestire direttamente come stabilito, appunto, dall’accordo di programma. Il bando di gara dovrebbe essere pronto per la fine di maggio. Sarà organizzata una gara mondiale rivolta a tutti i soggetti che dimostreranno di avere la capacità di realizzare l’opera. Le aziende che potrebbero essere interessate a presentare un’offerta sono una ventina e nei prossimi mesi si vedrà chi avrà fiducia nel «progetto Napoli». Si continua a lavorare anche a Terzigno: la discarica dovrebbe ricevere i rifiuti del capoluogo evitando all’Asìa di arrivare con i compattatori fino a Sant’Arcangelo Trimonte, dove si sversa attualmente. Anche il sito vesuviano sarà gestito per tre anni dalla partecipata del Comune che ha ottenuto l’appalto con l’affidamento diretto. L’azienda ha formato un consorzio a responsabilità divisa con la Ecodeco, una società controllata della A2A che sta lavorando alla realizzazione del sito. La discarica avrà due vasche: la prima potrà raccogliere 700 mila tonnellate di spazzatura, la seconda sarà più capiente. L’ultima novità dal fronte rifiuti arriva, però, dal casertano: dopo quattordici mesi è stato chiuso il sito di Ferrandella che ha ingoiato finora 450 mila tonnellate di spazzatura. Nella proprietà espropriata ai casalesi sono arrivati i sacchetti del casertano e in alcuni casi, quando la situazione è diventata critica, anche quelli del resto della regione.

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