Proseguono i lavori per l’allestimento della mega-discarica di San Tammaro

Stop ai conferimenti, chiude Ferrandelle

Santa Maria la Fossa: dopo 14 mesi il sito dichiarato saturo, a maggio il via allo svuotamento
9 aprile 2009 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattico Caserta

Ormai non c’è più spazio. Dopo 14 mesi di «onorato servizio» va in pensione il sito di Ferrandelle a Santa Maria la Fossa, attivato nel febbraio dello scorso anno, nel pieno dell’emergenza rifiuti, su input del commissario straordinario di governo Gianni De Gennaro. Capienza 450 mila tonnellate (in origine ne erano state preventivate 350 mila), per oltre un anno ha ingoiato l’immondizia della provincia di Caserta (prevalentemente) ma ha consentito di tamponare situazioni critiche anche in altre parti della regione, napoletano in primis. Ora i conferimenti sono sospesi: resta attivata soltanto una piazzola di servizio. Fra un mese, nei piani della struttura del sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso e del suo vice, generale Franco Giannini, dovrebbero avere inizio lo svuotamento dell’invaso e le operazioni di messa in sicurezza. L’intero volume di Ferrandelle verrà infatti convogliato nella costruenda discarica di San Tammaro che, secondo il cronoprogramma, dovrebbe essere operativa entro metà-fine maggio. La storia. Le prime ruspe arrivarono a Ferrandelle il 22 gennaio del 2008. Dei sessanta ettari su cui si estende l’area, 40 fanno parte del demanio militare ed è lì che le indicazioni dell’allora commissario di governo Gianni De Gennaro, d’intesa con la Difesa, definirono i confini dell’impianto. I restanti 20 ettari - dopo la confisca, nel ’96, del bene appartenuto alla famiglia del boss Schiavone e acquisito al patrimonio dello Stato - per anni erano rimasti spazio di nessuno finché il Comune di Santa Maria la Fossa non decise di siglare un accordo con il ministero dell’Interno per favorire l’insediamento di una fattoria sociale. Costo dell’operazione, circa 510 mila euro. I sondaggi sul terreno e le operazioni di allestimento furono eseguiti a tempo di record dal Genio dell’Esercito. Affidata ai militari anche la sorveglianza dell’area, definita per decreto «di interesse strategico nazionale», e quindi posta sotto tutela. Tra il 20 e il 30 gennaio l’escalation nella tensione con le popolazioni locali: duecento persone in strada a ostacolare l’arrivo dei camion, cortei di protesta, presidi fissi per rallentare le attività di messa in opera. Con il passare delle ore il clima diventa sempre più rovente, esacerbato da alcuni contatti fra polizia e manifestanti. Poi il via libera ai tir. Lo scenario. Il futuro è a poche decine di metri da Ferrandelle. Siamo a San Tammaro dove la struttura del sottosegretario all’emergenza rifiuti sta seguendo passo passo la realizzazione di uno dei più grandi complessi in Campania per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti: un investimento iniziale di circa 30 milioni di euro, un budget complessivo di 57 milioni per un invaso di un milione e 600 mila metri cubi che dovrà assorbire anche l’intera capienza della discarica di Ferrandelle. Per ora il mega-sito di San Tammaro funziona ma molto al di sotto delle potenzialità: attivate tre aree per le ecoballe e una zona destinata allo stoccaggio dei rifiuti. Il funzionamento a pieno regime avverrà soltanto con l’entrata in attività della discarica. Per il momento va però avanti la realizzazione delle opere infrastrutturali (strade di accesso e di servizio, piazzole) funzionali tra l’altro alla prossima cantierizzazione di un impianto per il trattamento del percolato annesso a un’area dedicata al compostaggio. A San Tammaro infatti nei piani di Bertolaso e Giannini dovrebbe configurarsi il primo sistema di trattamento ciclico integrato dei rifiuti in grado di interagire con il termovalorizzatore di Acerra e, in futuro, con quello da realizzare a Santa Maria la Fossa.

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