Rifiuti, l’allarme di Ganapini: «L’Unione europea ha congelato 300 milioni»
NAPOLI - In consiglio regionale, a chiusura della giornata dedicata alla Recam, l’assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini la butta lì: «A causa dell’infrazione europea aperta contro l’Italia a seguito dell’emergenza rifiuti sono bloccati i fondi destinati proprio ai rifiuti».
Come? Bloccati, sospesi, congelati come cavoletti di Bruxelles. Si dice si tratti dei 300 milioni di risorse europee di competenza dell’assessorato all’Ambiente. «Per la verità sono di più».
Assessore non sta dando una notizia confortante.
«Non lo è. Io ero e resto terrorizzato dall’infrazione in corso. A dicembre scorso la Direzione generale regionale di Bruxelles ci ha informati che, pendendo sull’Italia la procedura, i fondi non impegnati del Por 2000-2006 e di quello 2007-2013 dovevano essere considerati sospesi».
Scusi ma con chi ne ha parlato?
«Con chiunque. L’ho detto un mese fa durante una riunione presso il Tar, poi sono stato in Senato, ne ho discusso con Confindustria».
E la Regione?
«La Regione non può far altro che inviare tutta la documentazione necessaria al dipartimento del governo che si occupa delle risorse europee. L’infrazione è contro l’Italia. Il problema è che nel frattempo abbiamo perso anche altri fondi».
Quali?
«Quelli per l’emergenza brucellosi bufalina».
Cosa comporta nella pratica questo stop europeo?
«Il blocco, unitamente ai problemi di bilancio che gravano sulla Regione, ha impedito sinora che noi cominciassimo ad erogare finanziamenti per tornare alla normalità».
Precisamente quali finanziamenti?
«Mi riferisco ai 100 milioni destinati agli impianti di trattamento della sostanza organica e ai 50 milioni per la differenziata. Fermi».
E dunque cosa state facendo?
«Unica nota positiva è che stiamo riusciti a negoziare con il governo un’anticipazione di 260 milioni di euro di fondi Fas che saranno destinati a questi interventi in attesa che si liberino i Por».
Ma non può essere risolta così la vicenda.
«No. Per questo sto chiedendo a gran voce a governo e Confindustria di fare pressioni sull’Europa. La situazione è delicata. Se il giudizio sarà negativo ci sarà un carico monetario enorme. Ma non solo».
Non solo? Che altro può succedere?
«Contemporaneamente il commissario alla concorrenza ha attivato i suoi funzionari contro la legittimità della legge 210 con cui si sono dati i poteri a Bertolaso e in cui si dice che anche gli inceneritori usufruiscono degli incentivi cip 6 (per l’energia rinnovabile, ndr). Senza cip 6 niente Acerra».
E perché?
«Perché sostiene in una lettera dell’8 dicembre scorso il commissario la legge introdurrebbe deroghe contrarie al diritto comunitario».
Assessore, mi scusi, sembra che sia tutta colpa dell’Europa. La Campania era sommersa dai rifiuti, non Bruxelles.
«Guardi, siamo tutti consapevoli del disastro. Ma è bene anche dire che c’è una pressione dell’Europa nei confronti dell’Italia esagerata. È insensato, onestamente, togliere risorse destinate proprio a risolvere l’emergenza rifiuti».
Secondo lei come andrà a finire e quando?
«Se ci vogliono fare del male, dal momento che commissione e Parlamento sono in scadenza, ci bocceranno prima dell’Europee. Ma spero proprio di no».