Ecoballe, davanti al Csm il «rifiuto» dei due pm
Caso Napoli, tre nodi da sciogliere dal Csm. Inizia oggi dinanzi al plenum, salvo rinvii, la delicata partita per definire competenze e gestione del processo alle ecoballe nel corso dell’emergenza rifiuti in Campania. Oggi il plenum si riunisce infatti per stabilire se il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore ha revocato lo stralcio del fascicolo che vede imputati, tra gli altri, i tre ex commissari Corrado Catenacci, Guido Bertolaso e Alessandro Pansa. Ma al Csm, ci sono altri due aspetti che potrebbero essere oggetto di valutazione: Palazzo dei Marescialli potrebbe infatti essere interessato da una relazione indirizzata qualche mese fa dal procuratore generale Vincenzo Galgano, sulla decisione dei due pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo di non seguire il procuratore Lepore nella scelta dello stralcio. La nota in questo caso non ha un contenuto punitivo, ma puramente informativo, e viene indirizzata alla Procura generale della Cassazione e al Csm. La domanda posta dal pg è una: è possibile parlare di «rifiuto» da parte dei due pm napoletani? Accertamenti e richieste di chiarimenti sono in corso da parte della Procura generale (titolare dell’esercizio dell’azione disciplinare), in una vicenda che attende comunque l’esito del plenum sulla posizione di Lepore. Terzo aspetto del caso Napoli in tema di rifiuti riguarda la richiesta di apertura di una pratica a tutela da parte dei pm napoletani. Un’iniziativa che nasce dalle recenti accuse del premier Berlusconi sui presunti «ostacoli giudiziari agli eroi della Impregilo nella realizzazione del termovalorizzatore di Acerra». Il fascicolo è stato assegnato al togato di Md Livio Pepino e il suo primo atto sarà l’acquisizione dei giornali che hanno riportato le affermazioni del premier e dell’amministratore di Impregilo per verificare se effettivamente siano andate oltre il legittimo diritto di critica. Ma l’attenzione, inutile dirlo, è tutta per la posizione del procuratore. Lunedì scorso, il Consiglio giudiziario a Napoli ha dato parere favorevole alla riconferma di Lepore dopo i primi quattro anni ai vertici dell’ufficio inquirente. Oggi, il caso della revoca del fascicolo sulle ecoballe dinanzi al Csm. Contro il procuratore non vengono mossi rilievi da un punto di vista disciplinare, va chiarito, tanto che la sua posizione è stata affrontata dalla settima commissione, specializzata in materia di organizzazione degli uffici. Fatto sta che per i consiglieri della settima commissione (cinque voti su sei), il capo dei pm napoletani non avrebbe motivato la revoca del fascicolo che riguarda i tre commissari, nel corso di una divergenza sull’opportunità di esercitare l’azione penale nelle indagini sulla gestione dell’emergenza rifiuti in Campania.