EBOLI. CONTROLLI SULL’AMBIENTE. SEQUESTRATI 300 CAPI DI BESTIAME

Oli e liquami bufalini nei campi coltivati

Distrutto il raccolto di carciofi. Il titolare dell’azienda denunciato per danni
8 aprile 2009 - Maria Vita Della Monica
Fonte: Il Mattino Salerno

Eboli. Scaricava oli esausti e liquami bufalini nei campi limitrofi, danneggiando i carciofi coltivati dagli altri agricoltori. Secondo blitz dei carabinieri di Eboli, sequestrata l’azienda agricola “Verdesca” in località Fiocche. Denunciato in stato di libertà il proprietario della società “Verdesca”, M.C., 41 anni, residente a Eboli. Il terreno sigillato si estende su un’area agricola di 35mila metri quadrati. Trecento i capi bufalini sottoposti a sequestro dai militari ebolitani. Il blitz è stato realizzato dai carabinieri di via Dalla Chiesa, coordinati dal maggiore Nobile Risi, e dalle guardie ambientali del Wwf di Salerno. Numerose e gravi le violazioni perpetrate contro le leggi a tutela dell’ambiente. Il decreto del 7 aprile del 2006 è stato calpestato in più punti. L’obbligo di smaltire i liquami bufalini prevede misure speciali e soluzioni perentorie. I carabinieri hanno invece scoperto che i liquami finivano sottoterra o nei terreni accanto all'azienda Verdasca. Anche il siero del latte veniva gettato nel terreno, senza alcun accorgimento per evitare l’inquinamento dei fondi. Altri scarichi finivano nei canali del Consorzio di Bonifica in Destra Sele, scarichi che domenica scorsa avevano provocato il sequestro di un’altra azienda agricola ebolitana, in località Torre Paladino. Tracce di materiale per pulire i macchinari industriali sono state ritrovate nei campi agricoli di Fiocche. In sala mungitura, il lavaggio del pavimento non avveniva in modo regolare. I militari del maggiore Risi hanno poi scoperto che dalla vasca di stoccaggio colava il percolato dei rifiuti. La vasca era “manomessa” proprio per smaltire in modo illecito la quantità di rifiuti. A pochi metri di distanza, i carabinieri hanno fotografato le immagini che aggravano la posizione dell’indagato. Un contributo importante all'inchiesta è arrivato dai dipendenti del Consorzio di Bonifica in Destra Sele. Durante la perlustrazione dei canali di competenza, i tecnici si sono accorti dell’improvvisa alterazione cromatica delle acque, segnale chiaro che nei canali finiva materiale pericolosamente inquinante. Bisogna ora capire quale destino è riservato ora ai carciofi coltivati nei campi attigui. visto che gran parte della coltivazione è stata travolta dagli scarichi inquinanti. In questo caso, i carciofi verranno distrutti. Per il titolare dell’azienda agricola ci sarebbe quindi anche una citazione a giudizio per risarcimento danni.

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