Si apre un nuovo caso dopo la bocciatura della commissione esaminatrice delle offerte

«Quella ditta non ha mai visto un inceneritore»

Stoccata del sottosegretario Bertolaso alla De Vizia. E spunta l’ipotesi dell’intervento diretto dello Stato
5 aprile 2009 - ma. rag.
Fonte: Il Mattino Salerno

L’affondo è venuto l’altra sera intervenendo ad una tavola rotonda nell’ambito del ”Festival delle città d’impresa” a Rovereto. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Guido Bertolaso, parlando dell’emergenza rifiuti in Campania, ha affrontato la vicenda del termovalorizzatore di Salerno. «Alla gara fatta dall’attuale commissario (il sindaco De Luca, ndr) - sintetizza così, un dispaccio dell’Apcom, le dichiarazioni del sottosegretario - si è presentata una sola ditta di Avellino che non ha mai visto un inceneritore, per questo è stato deciso di mandare la gara deserta». Quella «ditta di Avellino» è la De Vizia che aveva partecipato alla gara in associazione con il colosso francese del settore Cnim e la salernitana Cogeco del presidente dell’Ance Antonio Lombardi. La cordata era rimasta l’unica ad aver presentato una offerta per la realizzazione e gestione dell’impianto dopo la rinuncia di molte altre imprese concorrenti. La commisione di valutazione, tre giorni fa aveva chiuso i lavori decidendo di non assegnare l’appalto perchè l’offerta del gruppo Cnim-De Vizia Transfer e Cogeco era stata giudicata non congrua. Pochi giorni dopo quella bocciatura, arriva l’intervento di Bertolaso. Decisamente tranchant. Troppo per non mettere in moto gli ingranaggi degli interrogativi. Il giudizio di Bertolaso rafforza la posizione della commissione esaminatrice e del sindaco-commissario Vincenzo De Luca. Ma, sul piano delle ipotesi, apre anche uno scenario diverso in cui ricollocare la questione dell’impianto di Salerno. C’è un passaggio dell’intervento di Bertolaso, riferito sempre dall’Apcom, che merita ponderata attenzione: «Per la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra - spiega il sottosegretario - lo Stato è intervenuto in prima persona e ha potuto affidare, dopo una gara di appalto, l’opera alla ditta A2A e sappiamo che funzionerà perchè l’impresa non si può permettere di finire sui giornali e in toni negativi. A Salerno invece, alla gara fatta dall’attuale commissario, si è presentata soltanto una ditta di Avellino che non ha mai visto un inceneritore». Come si sa, la gara è stata chiusa senza affidamento dell’appalto. Bertolaso ipotizza che, dovendosi istruire una nuova gara «il termovalorizzatore non potrà essere realizzato prima di quattro anni». Il tesi di Bertolaso è evidente: solo l’intervento in prima persona dello Stato garantisce tempi rapidi e qualità della realizzazione dell’impianto. È successo così ad Acerra non così a Salerno. Si va fuori strada a immaginare che Bertolaso pensi ad avocare allo Stato centrale la questione termovalorizzatore di Salerno? Il segnale, sebbene indiretto, di un cambio di clima potrebbe essere colto proprio dalla recente ordinanza della presidenza del Consiglio che ha tolto al Comune la titolarità della gestione del termovalorizzatore (affidata ad una società che fa capo alla Provincia). De Luca, come si sa, ha parlato con Gianni Letta e lo stesso Bertolaso per far valere le sue ragioni. L’esito della riunione è racchiuso in una virtuosa dichiarazione di buona volontà a trovare una soluzione.

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