Svolta per l’inceneritore Asìa crea l’azienda-madre

Si chiamerà Neam, il 49% delle azioni sarà immesso sul mercato L’obiettivo è trovare un partner per gestire l’impianto di Napoli
2 aprile 2009 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Si chiama Neam Spa (Napoli energia ambiente) la società con il cento per cento di capitale pubblico (500 mila euro) creata dall’Asia per arrivare a gestire il termovalorizzatore di Napoli. L’impresa venderà sul mercato il 49 per cento delle azioni. L’Asia cerca infatti un partner industriale in grado di costruire l’impianto. Perciò sta preparando un bando di gara che dovrebbe essere pronto per la fine di maggio. Si tratterà di una gara mondiale rivolta a tutti i soggetti che dimostreranno di avere la capacità di costruire e gestire il termovalorizzatore. Le aziende che potrebbero essere interessate a presentare un’offerta sono una ventina. Bisognerà vedere quali decideranno di scendere in campo mostrando fiducia nel progetto. Il consiglio di amministrazione di Asia e quello di Neam corrispondono. Il presidente di entrambe è Pasquale Losa, il suo vice è Domenico Acierno, l’amministratore delegato è Daniele Fortini, i consiglieri sono Fabio Matteo e Michele Sannino. Nessuno percepirà emolumenti per il lavoro svolto per la nuova impresa che diventerà operativa quando avrà acquisito il partner industriale. Non sono previste assunzioni. Resta al lavoro, intanto, la commissione di esperti incaricata di definire il profilo del partner industriale. Su questa base sarà poi organizzato il bando di gara. Il comitato è presieduto dal professor Stefano Consonni del politecnico di Milano ed è composto dai massimi esperti del settore. Il tutto coordinato da una cabina di regia presieduta dal sottosegretario Bertolaso con la partecipazione, ovviamente, dell’Asia Il termovalorizzatore di Napoli sorgerà nell’area del depuratore dell’area est e ne tratterà i fanghi. L’energia prodotta sarà utilizzata per gli usi civili e per quelli industriali. Si bruceranno tra le 300 e le 400 mila tonnellate di rifiuti all’anno, l’intera produzione cittadina che è attualmente di 500 mila tonnellate e dovrebbe scendere sotto le 400 mila grazie alla raccolta differenziata. E nella fase di progettazione particolare cura sarà posta sia agli aspetti architettonici che su quelli paesaggistici: la struttura che si realizzerà, infatti, dovrà essere non solo efficiente, ma anche bella. La partecipata del Comune di Napoli, gestirà quindi l’intero ciclo dei rifiuti, dalla raccolta (che già svolge attualmente) al trasferimento in discarica, alla termovalorizzazione. I rifiuti della città finiranno in parte nella discarica di Chiaiano che conferirà nella zona nord, in parte in quella di Terzigno, che dovrebbe essere pronta a fine mese. Anche il sito vesuviano, infatti, sarà gestito dall’Asia che ha ottenuto l’appalto con l’affidamento diretto. La partecipata ha formato un consorzio a responsabilità divisa con la Ecodeco, una società controllata della A2A che sta lavorando alla realizzazione del sito. La discarica sarà gestita per tre anni dall’Asia e avrà due vasche: la prima potrà raccogliere 700 mila tonnellate di rifiuti, la seconda sarà più capiente. Da giugno in poi, quindi, non sarà più necessario trasferire i sacchetti in altre province. Attualmente, infatti, la spazzatura di Napoli finisce a Sant’Arcangelo Trimonte con un notevole aggravio di costi. Con l’entrata in funzione del termovalorrizatore, ma ci vorranno più di due anni, una parte dei rifiuti sarà invece bruciata e solo i residui della lavorazione finiranno in discarica. Intanto ieri il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, commissario di governo per il termovalorizzatore di Salerno, ha incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Gianni Letta. Nel corso del colloquio De Luca ed il sottosegretario Letta «hanno analizzato molteplici aspetti procedurali, tecnologici ed operativi connessi alla realizzazione dell'opera». Letta «ha espresso la disponibilità a prendere in dovuta considerazione le osservazioni ricevute dal sindaco De Luca in merito alla realizzazione e gestione dell'impianto».

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