Santa Maria la Fossa: una discarica per le ceneri del futuro termovalorizzatore e altri due siti

A Caserta la "cittadella dei rifiuti"

Scelto un territorio quanto più lontano p ossibile dall'abitato . Sono ancora incerte sia la data della partenza del programma che quella della consegna
31 marzo 2009 - Mariano Rotondo
Fonte: Il Roma

NAPOLI. Una vasta area della Campania completamente dedicata all'immondizia. Un territorio in cui sorgerà uno dei cinque termovalorizzatori previsti dal Governo, ma anche un ampio sito in cui ospitare le ecoballe, oltre ad uno sversatoio per il "tal quale' ed una discarica per raccogliere le ceneri prodotte dall'incenerimento. Una vera e propria "cittadella dei rifiuti" che vedrà la luce a Santa Maria la Fossa nel Comune di Terra di Lavoro in cui è stata già individuata una zona in cui allocare l'impianto per la distruzione degli stock. Un grande progetto insomma, che balena da qualche tempo nella mente dei tecnici del sottosegretariato all'emergenza e che di recente sembra aver posto le basi per essere definitivamente sviluppato. In tal senso tuttavia sono ancora incerte sia la data della partenza del programma così come quella della consegna ma nelle intenzioni di Palazzo Salerno quella della località nel Casertano dovrà essere la ciliegina sulla torta da regalare alla regione una volta fuoriusciti definitivamente da possibili rigurgiti dell'urgenza. Per questi motivi infatti è stato scelto un territorio quanto più lontano possibile dall'abitato, contrade 'verdi' in cui un giorno sarà possibile ottimizzare il lavoro finora compiuto dall'unità di crisi. A Santa Maria la Fossa detto "in soldoni", non mancherà nulla o quasi nel campo dello smaltimento dei rifiuti con un complesso che secondo quanto emerso funzionerà attraverso una sorta di catena di montaggio. Il primo atto quindi sarà di trasportare tutta la spazzatura impacchettata situata nei siti provvisori dell'Esercito di Persano in provincia di Salerno ed anche di Taverna del Re a Giugliano. Balle che saranno dunque sistemate in attesa di essere annientate dal forno distante in linea d'aria appena poche centinaia di metri. Allo stesso tempo si scaricherà in un apposito sversatoio anche il "tal quale" ma la novità forse più importante è quella relativa alla realizzazione di un invaso in cui depositare le ceneri, quei residui dell'incenerimento che ad oggi da Acerra vanno a finire fuori dalla Campania. Se adesso infatti i costi del trasporto e dello smaltimento non sono affatto esorbitanti per il futuro i conti lieviteranno in virtù del funzionamento di ben cinque dispositivi (Acerra, Napoli Salerno la stessa Santa Maria la Fossa) ed uno ancora da localizzare. Un'emorragia a cui si è dunque pensato di mettere un freno prima che si possa materialmente consumare, allestendo accanto al sito che accoglierà la lavorazione degli impianti pure una megadiscarica che diventerà la più capiente dell'intera Campania. Santa Maria la Fossa infatti inghiottirà svariati milioni di tonnellate di "monnezza" trasformandosi nel punto cruciale dei rifiuti in un territorio che per troppi anni ha subito mortificazioni e abusi.

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