Termovalorizzatore, il Comune perde la gestione
Il Comune perderà la gestione del termovalorizzatore? Allo stato dei fatti, il dubbio è quasi certezza: lo sanno anche a Palazzo di città. La ”sottrazione”, a vantaggio della Provincia, è scritta nell’ordinanza del presidente del consiglio dei ministri con le «disposizioni urgenti di protezione civile». Il provvedimento, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 20 marzo, introduce misure importanti per l’emergenza rifiuti in Campania: ogni Provincia deve costituire una società («a prevalente capitale pubblico») che curerà l’intero ciclo di raccolta e trattamento dei rifiuti, avendo quindi la responsabilità diretta di impianti e discariche presenti sul territorio (è la cosiddetta provincializzazione, ripetutamente caldeggiata ai tempi dell’emergenza dura). Basterebbe questa previsione per mettere in discussione la titolarità del futuro inceneritore salernitano, se e quando si farà. Basterebbe, ma c’è altro. Due termovalorizzatori sono esclusi dalla nuova disciplina, Acerra e Napoli. L’ordinanza li cita puntualmente - e così implicitamente conferma che le società provinciali controlleranno i rispettivi impianti. Pure quello di Salerno. Al Comune non vogliono crederci. «Questa cosa - affermano fonti molto vicine al sindaco - lascia perplessi. Probabilmente c’è stata una dimenticanza. Riteniamo incompleta l’ordinanza, ne parleremo con i responsabili della protezione civile». Perplessità, dunque. E stupore, per la diversa considerazione dell’impianto napoletano «ancora allo stato di idea». In effetti la nuova organizzazione rischia di trasformarsi in una beffa per il Comune di Salerno. Il sindaco Vincenzo De Luca ha caparbiamente invocato l’inceneritore. Ne fece perfino elemento distintivo a livello nazionale, durante i picchi dell’ultima emergenza. Infatti il presidente Romano Prodi gli concesse i poteri commissariali. Successivamente il Comune ha bandito la gara per affidare l’edificazione del sito e la conduzione dell’impianto nei primi due anni, riservandosi un ruolo gestionale: prima parziale, poi più completo. Un elemento essenziale, come spesso De Luca ha ripetuto, sia per i ritorni economici sia per le garanzie ai cittadini. Né bisogna dimenticare l’entità dell’investimento in questione. Perciò la ”sottrazione” della gestione del termovalorizzatore (rispetto ad altri impianti) impensierisce particolarmente il Comune. Come noto, un solo gruppo di imprese si è candidato per realizzare e avviare l’impianto. Una commissione ha esaminato l’unica offerta: la relazione conclusiva è ormai attesa sul tavolo del sindaco. Poi il Comune deciderà se assegnare l’appalto alla cordata o procedere a trattativa privata. In questo quadro, l’ordinanza del governo crea sconcerto. «Ora - rileva un dirigente a Palazzo di Città - siamo in predicato di affidare una concessione e viene meno la titolarità di affidare la concessione». I programmi, però, non cambiano: «Il nostro percorso rimane quello definito». In settimana ne sapremo di più. Ieri, intanto, il sindaco ha fatto un accenno all’iter in corso: «Attendiamo i lavori della commissione, pronti anche a una trattativa privata per scegliere il gestore dell'impianto». Una battuta anche per la costruzione dell’impianto di compostaggio: «Si parte lunedì. È un passo storico».