Sorgerà nell’area orientale e sarà a emissione zero Progettazione e gestione già affidate all’Asìa

Termovalorizzatore di Napoli, ora è sprint

La Iervolino: «Lavori entro il 2010, bisogna fare presto. Altri e non io sul palco? Non era il caso di fare i protagonisti»
28 marzo 2009 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

«Per il termovalorizzatore di Napoli stringeremo i tempi». Ora che l’impianto di Acerra è in funzione, anche all’ombra del Vesuvio si tenta lo sprint. Ad annunciarlo è il sindaco Rosa Russo Iervolino che lancia il tema delle partnership: «Con i tecnici della A2A, la società lombarda che gestisce l’inceneritore, la collaborazione è già avviata - annuncia - Sappiamo dove costruirlo, nell’area dei depuratori della zona orientale. L’obiettivo è far partire i lavori a inizio 2010. Il palco della cerimonia d’inaugurazione tutto milanese? Non mi importa dei primattori o delle primattrici. Quel che conta è la sostanza, come aver saputo che se il termovalorizzatore di Acerra è a basso impatto ambientale quello che faremo noi a Napoli sarà a inquinamento zero». La corsa contro il tempo, dunque, è scattata: il 13 febbraio il sottosegretario Guido Bertolaso ha siglato l’accordo di programma che affida all’Asìa la progettazione, la costruzione e l’esecuzione dell’impianto. L’azienda di igiene ambientale è attualmente impegnata a predisporre il bando per la scelta del partner industriale: tra aprile e maggio è atteso il via libera alla gara europea che dovrebbe concludersi in un paio di mesi. Le imprese selezionate investiranno anche proprie risorse che andranno a integrare i fondi pubblici. Una volta a regime, l’impianto sarà in grado di bruciare 300mila tonnellate di rifiuti al giorno, da cui si potrà produrre energia. Resta il nodo della gara per la costruzione dei nuovi depuratori, ancora bloccata: per farla ripartire basterebbero 30 milioni di euro a integrazione dei 60 milioni già messi a disposizione dai privati. Risolutivo, in tal senso, potrebbe essere l’intervento del governo. Con queste risorse l’appalto verrebbe aggiudicato in poche settimane e si avvierebbe così la pulizia dello specchio d’acqua davanti all’area che ospiterà l’inceneritore. Un compito che spetta al commissario alle Bonifiche Massimo Menegozzo e al vice Claudio Cicatiello, il cui incarico è stato prorogato al 30 giugno proprio per concludere tutte le attività in corso. Peraltro non sarà necessario rifare il progetto perché la procedura di gara in project financing prevede la possibilità che ci siano modifiche o integrazioni in corso d’opera. Parallelamente procede a Salerno l’iter per la costruzione dell’inceneritore che avrà una capacità di 450mila tonnellate al giorno e produrrà energia elettrica per una potenza massima di 70 megawatt. Il sindaco Vincenzo De Luca, nominato commissario delegato, ha avviato e concluso la gara pubblica ma l’appalto non è stato affidato perché l’unica offerta pervenuta (da parte del raggruppamento di imprese Cnim-De Vizia-Cogeco) non era considerata congrua: le procedure dovranno dunque essere ripetute. Per la realizzazione occorreranno trenta mesi dal momento dell’aggiudicazione. Nessuna novità, invece, sul fronte del termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa che, come quello di Napoli, dovrebbe bruciare 300mila tonnellate di immondizia. Sono stati affidati i lavori per la recinzione dell’area, la bonifica bellica e la demolizione degli edifici esistenti. La strada, tuttavia, è ancora lunga.

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