«Nessun impatto ambientale, è un salto nella modernità»
Acerra. «Se saremo chiamati non ci sottrarremo certo agli impegni», spiega Letizia Moratti riferendosi alla possibilità che A2A, la public company che riunisce le ex municipalizzate di Milano e Brescia, possa gestire, oltre ad Acerra, anche gli altri tre termovalorizzatori che si realizzeranno in Campania.
Sindaco Moratti, suona un po’ strano trovare il primo cittadino di Milano all’inaugurazione di un impianto napoletano.
«La Milano che c’è qui a Napoli è la Milano che porta le sue tecnologie e le sue competenze in materia di innovazione. Perchè crede nel Sud e con le migliori energie del Mezzogiorno crede si possa lavorare al meglio. Una bella sfida vinta e lo Stato, grazie all’ottimo lavoro di Berlusconi, ha dimostrato di esserci».
È Berlusconi che ha insistito per la sua presenza?
«Il mio assenso alla richiesta di Berlusconi risale al momento in cui venne proposto alla A2A di partecipare alla gara, già andata deserta due volte, per la gestione dell’impianto. Un impegno a cui non potevamo sottrarci perché la nostra municipalizzata poteva ambire alla gara avendo il know how necessario. Non solo perché così si dava corso ad un esempio di responsabilità istituzionale attraverso una sinergia tra politica e territorio. Un modello che può e deve ripetersi».
Eppure qui è stato più duro che altrove: c’è ancora paura nei confronti di questo tipo di smaltimento di rifiuti. Come li rassicura?
«Questo è un impianto all’avanguardia in Europa ed è stato realizzato rispettando tutte le normative ambientali. Siamo a fianco dei cittadini campani e mettiamo al loro servizio la nostra esperienza e le nostre tecnologie, riconosciute in tutto il mondo come le migliori. E contribuiremo a risolvere problemi che sentiamo nostri».
Ci sono già contatti con la A2A per gestire gli altri tre impianti in costruzione in Campania?
«Troppo presto per parlarne ora. Ci ragioneremo, è chiaro, e se chiamati ne valuteremo l’opportunità».
Altre sinergie con Napoli riguardano l’Expo e il Forum delle culture. Come si procede?
«Bene. E spero in ulteriori piani per valorizzare le eccellenze. Ho sempre sostenuto che l’Expo è un progetto nazionale e non solo milanese. Stringere accordi vuol dire permettere a un bacino stimato di 21 milioni di turisti di vedere altre bellezze del Paese. E con una ricaduta annuale su Napoli quantificata in oltre 100 milioni di euro. Una strada intrapresa anche per il Forum del 2013 dove pure c’è un accordo collaborazione. L’ennesima dimostrazione, se pure ve ne fosse bisogno, che le sfide nell’interesse del Paese, si tratti di cultura o smaltimento rifiuti, si vincono se ognuno fa la sua parte».