Brucerà duemila tonnellate al giorno

Si accende la prima fornace, entro l’estate a regime. Importato il modello Milano
26 marzo 2009 - Francesco Vastarella
Fonte: Il Mattino

Un gesto semplice, la pressione su un tasto e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avvierà oggi simbolicamente un processo tecnologico complesso tra forni, caldaie, turbine e ciminiere che trasformeranno i rifiuti bruciati in energia elettrica. Un procedimento analogo a tanti altri impianti nel Nord e nel resto del mondo. Le società del gruppo Impregilo che ha lavorato ad Acerra ne ha realizzati 500 in tutti i continenti. Una sola linea entrerà in funzione da oggi in attesa che nei prossimi mesi vadano a regime le altre due in parallelo. Ventisette tonnellate di immondizia selezionata da bruciare ogni ora per ciascun forno fino ad arrivare a duemila al giorno. Sarà il gasolio nelle prime ore a sostenere il fuoco, poi sarà il combustibile da rifiuti ad alimentare il ciclo. Le balle di immondizia vengono portate con i camion nella grossa vasca all’ingresso del termovalorizzatore. Da qui prelevati con bracci meccanici e spinti nei forni a griglia mobile. Scelta controversa quella della griglia mobile, ma i progettisti l’hanno sostenuta perché ritenuta la più collaudata. La griglia mobile, raffreddata ad acqua, è collegata al generatore di vapore che a sua volta recupera l’energia termica, il calore derivato dai gas di combustione. Dal calore al vapore per le turbine portato a una temperatura di 500 gradi e una pressione di 90 bar (l’unità di misura della pressione). Una condizione fisica che consente poi alle pale delle turbine di compiere novemila giri al minuto. Dalla turbina all’alternatore trifase, e ci siamo, ecco l’energia elettrica, il miracolo dei rifiuti si compie con il rilascio di 105Mwe, il megawatt elettrico, la potenza massima che il sistema può produrre. Quando il termovalorizzatore sarà a regime produrrà energia elettrica per 200mila persone. È il core business per la A2A, la società lombarda, la stessa dell’impianto di Brescia, che ha avuto in gestione per 15 anni la struttura. I costi per l’affidamento saranno compensati dalla quota di energia elettrica che la A2A cederà al gestore nazionale del servizio elettrico, una quota dei proventi verrà riversata nelle casse dello Stato. I conti torneranno soprattutto grazie al cosiddetto Cip6, l’incentivo sul prezzo di vendita a chi produce elettricità da fonti rinnovabili e che il governo Prodi concesse in extremis anche per Acerra, dopo che a Brescia gli investimenti sono stati già ammortizzati grazie al Cip6. Fin qui appare tutto semplice. Ma la fase più complessa e controversa è quella della gestione di fumi e ceneri. È la fase che ha scatenato polemiche tecnico-scientifiche e violente manifestazioni di piazza. Che fine fanno i fumi che dalle tre ciminiere, la più alta di 110 metri, immetteranno nell’aria. Fibe e Fisa Italimpianti (le consociate Impregilo impegnate ad Acerra) hanno da sempre sostenuto di avere messo in piedi un apparato di filtraggio, dal reattore di assorbimento a semisecco al ventilatore estrattore, tra i più avanzati. Un insieme che secondo i tecnici a regime ridurrà l’emissione di polveri al di sotto delle percentuali di altre città. Nelle tabelle del sottosegretariato per l’emergenza rifiuti il termovalorizzatore di Acerra per mirori emissioni di diossine e furani, prodotti tossici e cancerogeni della combustione, batte gli inceneritori di Brescia, Milano Silla 2, Amburgo e Colonia. Le ceneri, poi, da stoccare in discariche fuori regione, o come si ipotizza, da inertizzare con il cemento e l’acqua nella stesa Acerra. Questioni non da poco, tanto è vero che il sottosegretario per l’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, ha scritto una lettera ai cittadini di Acerra e San Felice a Cancello pubblicata in spazi pubblicitari oggi su più quotidiani. «Fino a pochi giorni fa - scrive Bertolaso - i rifiuti alimentavano pericolosi roghi all’aperto, ora in un apparato industriale controllato ed efficiente. L’impianto è tarato per spegnersi automaticamente - si legge in uno dei passaggi - se sarà superato il limite delle emissioni fissato al 50 per cento al di sotto della soglia europea. Abbiamo previsto punti informativi collegati 24 ore al giorno con l’impianto e istituito un Osservatorio che dovrà fornire una corretta e indipendente informazione ai cittadini».

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