Marletta: la battaglia non finisce, vigileremo sulla sicurezza

«L’impianto nasce vecchio Non c’è traccia della bonifica promessa dalla Regione»
26 marzo 2009 - Anna Maria Asprone
Fonte: Il Mattino

A fare gli onori di casa per il battesimo dell’inceneritore sarà il presidente Berlusconi. Accompagnato dal sottosegretario Bertolaso, accenderà simbolicamente il termovalorizzatore di Acerra. Quattrocento gli invitati. Tra loro non ci sarà l’ex sindaco Espedito Marletta, decaduto a febbraio, in seguito alle dimissioni di 21 consiglieri comunali.
Perchè non andrà?
«Perchè non sono stato invitato. Forse il manovratore non vuole essere disturbato. Mi riferisco ai poteri economico-politici regionali e nazionali che in questi anni hanno perseguito la costruzione dell'inceneritore di Acerra forzando il contesto».
Ci spieghi meglio.
«Mi riferisco prima all’ordinanza di Prodi, che autorizza l’impianto a bruciare le ecoballe (c’è un dibattimento in corso) e poi al sì per il rifiuto «tal quale», a dispetto delle prescrizioni della Commissione per la Valutazione Ambientale».
Ci sono stati episodi di violenza e ci sono ancora manifestazioni contro l’avvio dell’inceneritore...
«Ieri c’è stata una manifestazione contro l’inceneritore e oggi un presidio in piazza Castello. Pur condannando la violenza credo si debba tenere alta l’attenzione su temi spesso trascurati come la tutela dell’ambiente e la bonifica del territorio».
Come ha lavorato l’Amministrazione?
«Nel corso degli anni si è un po’ disperso il patrimonio di coesione che avevamo costituito: troppo in fretta molti partiti e comitati si sono stancati di una vertenza difficile. Che non finisce, perché anche con l’avvio dell’inceneritore, occorre provvedere alla mitigazione dei danni e alla vigilanza sui sistemi di sicurezza».
Lo chiamano ecomostro...
«È stato progettato nel 1998 e non credo siano state utilizzate le tecnologie più innovative. Anzi il sistema di gara adottato 10 anni fa per assegnare alla Fibe la costruzione dell’impianto, che la Commissione ambientale definì ”obsoleto”, fu del massimo ribasso in termini economici e del minor tempo di costruzione».
Il vescovo non lo benedirà. Condivide?
«Ritengo che le istituzioni debbano fare il loro dovere, anche se si tratta di scelte difficili. Il vescovo ci è sempre stato vicino in questa lunga e difficile questione. Condivido quindi in pieno la sua scelta».
Crede che l’inceneritore comprometterà l'equilibrio eco-ambientale?
«Sì perché si agisce solo per costruire e mettere in esercizio l’inceneritore. La Regione aveva detto che se ad Acerra l’inquinamento ambientale è pari a 10, le azioni di bonifica, compreso l’inceneritore, avrebbero ridotto l’inquinamento a 5. Invece di bonifiche neanche l’ombra».
Cosa pensa del lavoro di Bertolaso?
«Ha costituito un organo di vigilanza sicuramente utile, ma tardivo. Non a caso nasce solo ora, alla vigilia dell’entrata in esercizio dell’inceneritore».
Crede siano state bruciate le tappe?
«La commissione di collaudo non ha ancora completato il lavoro. La società A2A subentrerà dopo. È come dire che si mette in circolazione un’auto prima di fare un giro di prova e verificare che tutto sia a posto».

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