Acerra scende in piazza molotov contro una banca

Duemila in corteo con striscioni e mascherine. La protesta: è una grande truffa. I comitati: no ai provocatori
26 marzo 2009 - Enrico Ferrigno
Fonte: Il Mattino

Acerra in piazza Sfilano in duemila per gridare ancora una volta no all’inceneritore che stamani sarà inaugurato dal premier Silvio Berlusconi. Un lungo corteo pacifico e colorato che ha percorso per oltre tre ore le principali strade di Acerra. Ma che ha vissuto momenti di tensione quando uno sparuto gruppo di manifestanti ha lanciato all’indirizzo di una banca una bottiglia incendiaria distruggendo lo sportello del bancomat. All’interno dell’istituto di credito erano ancora al lavoro alcuni addetti alla pulizie che si sono catapultati in strada. Le fiamme sono state spente da altri manifestanti con un estintore. L’episodio, filmato dalle telecamere del banco di Credito Popolare nel centralissimo corso Italia, è stato immediatamente condannato dagli organizzatori della manifestazione. «I provocatori sono presenti ovunque, ma noi abbiamo una tradizione democratica: siamo qui per manifestare pacificamente la nostra avversione a un impianto truffa che non risolve il problema dei rifiuti in Campania», taglia corto il portavoce del comitato antinceneritore Tommaso Esposito. «Le banche sono responsabili anch’esse del disastro dei rifiuti, ma questo non giustifica simili atti», incalza Mario del Movimento campano per i Rifiuti Zero. Poco lontano padre Alex Zanotelli scuote la testa e si sfoga: «sono stupidi». Ed è così che il corteo riprende il suo cammino sotto lo sguardo vigile, ma discreto della polizia che ha aperto un’indagine per individuare i responsabili del raid incendiario. La manifestazione promossa dai comitati che da oltre 10 anni si oppongono alla realizzazione dell’inceneritore era partita alle 17,30 da piazza Duomo. Ad aprire il corteo uno striscione con su scritto: «Acerra e la Campania salutano il presidente della truffa». E in molti gridano «Berlusconi assassino». La testa del corteo dopo poco viene presa da uno striscione del movimento disoccupati, ma non c’è tensione. Le «donne del 29 agosto» distribuiscono un volantino in cui invitano per stamani alle 11 ad osservare 5 minuti di silenzio e a bloccare ogni attività per protestare contro l’inaugurazione dell’impianto più contestato d’Italia. Mentre gli aderenti dell’associazione «Assocampania Felix» sfilano con mascherine e piccole ecoballe listate a lutto. Dietro ci sono gli striscioni del presidio permanente contro le discariche di Marano e di Chiaiano, dei met-up di Beppe Grillo e via via i comitati di Ponticelli, di Taverna del Re di Giugliano e le bandiere dei cobas Fiat di Pomigliano. «Si apre l’inceneritore, ma noi non smetteremo di denunciare la grande truffa e di impegnarci affinchè chiuda al più presto», minaccia l’ex presidente della commissione ambiente Tommaso Sodano. «Questa è la Caporetto della Campania, accendere un inceneritore nel triangolo della morte è criminale», incalza padre Alex Zanotelli. Il Tar del Lazio si è pronunciato sul ricorso inoltrato dal Comune di Acerra per bloccare la termodistruzione del tal quale rinviando ogni decisione al Consiglio di Stato. «Ma il commissario prefettizio ha annullato la delibera che l’allora sindaco Marletta aveva adottato per il ricorso», denuncia l’ex assessore Giovambattista De Laurentis. E contro Berlusconi si scaglia anche la locale sezione dell’Archeoclub che accusa il premier di «voler utilizzare i reperti della collezione Spinelli da oltre 40 anni negati alla città per esporli su di un cantiere». E dai docenti delle scuole cittadine è venuto il rifiuto a partecipare all’inaugurazione dell’inceneritore. Stamani scenderanno in piazza insieme ai loro alunni per unirsi al sit-in di protesta fissato dai comitati in piazza Castello per le 10.

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