Il procuratore De Chiara «Ora cambino le norme»

26 marzo 2009 - l.d.g.
Fonte: Il Mattino

Aldo De Chiara, come giudica l’apertura del termovalorizzatore di Acerra?
«Dal punto di vista dell’attuazione del programma governativo è indubbiamente un momento importante. Con l’apertura del termovalorizzatore il governo spera di risolvere in modo definitivo la crisi rifiuti in Campania».
A capo del pool Ecologia della Procura, l’aggiunto De Chiara offre una visione d’insieme della gestione dell’emergenza.
Procuratore, perplessità?
«Il termovalorizzatore di Acerra dimostra che se il governo vuole, può fare qualcosa. Credo che dovrebbe intervenire anche in campo normativo».
Qual è il problema?
«Vede, il governo ha creato la Procura regionale in materia ambientale, ora registriamo una ricaduta negativa sul carico di lavoro, perché in base a un’interpretazione della Cassazione, stanno arrivando sul tavolo dei pm napoletani tutti i reati ambientali commessi in Campania: da Sapri a Sessa Aurunca».
Qual è la sua proposta?
«Il governo intervenga con una modifica legislativa, rendendo la Procura di Napoli competente solo per i reati connessi alla gestione del ciclo dei rifiuti. Una mossa che si spera arrivi presto, con la stessa determinazione avuta finora in materia di rifiuti da parte dell’esecutivo».
Qual è lo stato attuale del suo ufficio?
«Sommersi da carte, si rischia la paralisi. Le faccio qualche esempio. A Napoli sta arrivando di tutto. Centinaia di fascicoli al giorno: anche la gestione di un pozzo abusivo a Sapri diventa di competenza della superprocura. Un sequestro fatto nel Beneventano in materia ambientale dovrà essere convalidato negli uffici napoletani, con un dispendio di tempo e risorse che nulla hanno a che vedere con la risoluzione dell’emergenza rifiuti».
Il governo ha annunciato l’apertura di altri termovalorizzatori, qual è il suo giudizio?
«Sono scelte politiche, non mi esprimo. Spero che tutto avvenga sulla base di valutazioni scientifiche meditate».

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