Rifiuti, pm in assemblea dopo l’attacco del premier

E-mail di protesta inviate da alcuni sostituti al procuratore Lepore: «Amareggiato e deluso, ho agito correttamente»
31 marzo 2009 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

La decisione è giunta all’improvviso, ieri pomeriggio, e - per qualcuno - «appare inevitabile» e rappresenta «lo sbocco naturale rispetto a fatti che non potevano passare sotto silenzio». I «fatti» in questione si riferiscono alla giornata di giovedì 26, data che ha segnato l’entrata in funzione del termovalorizzatore di Acerra. Ora su quella giornata - ma soprattutto su alcuni episodi che l’hanno caratterizzata, a cominciare dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - i sostituti della Procura di Napoli chiedono la convocazione di un’assemblea per aprire un dibattito interno alla magistratura inquirente. Ai pubblici ministeri non sono andate giù certe affermazioni, rese in maniera pressoché ufficiale nella giornata che qualcuno ha definito storica: quelle del premier, ma anche quelle rese dai vertici della Impregilo, la società che ha realizzato l’inceneritore alle porte di Napoli. Per questo, ieri mattina, la casella di posta elettronica del procuratore Giovandomenico Lepore, che alla manifestazione inaugurale di Acerra era presente - ha cominciato a riempirsi di e-mail. Lettere scrittegli da alcuni sostituti, che gli chiedevano garbatamente anche conto di quella partecipazione. Ai pm non sono piaciute soprattutto alcune frasi. A cominciare da quel «Gli uomini di Impregilo sono veri eroi che hanno tenuto duro anche se qualcuno ha cercato di ostacolarli», detta dal Cavaliere con evidente riferimento alle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto proprio gli ex vertici di Impregilo. Di qui la decisione di convocare un’assemblea dei 107 pm, per domani alle 15, presso la sede dell’Anm, a palazzo di Giustizia. Riunione rigorosamente a porte chiuse. Replica al «Mattino» il procuratore Lepore: «Ad Acerra ero presente per ovvie ragioni di correttezza istituzionale, e questo l’ho scritto nella risposta alle mail che qualcuno mi ha inviato. Resto comunque amareggiato e rammaricato. Anche perché, se non fossi andato ad Acerra, qualcuno avrebbe strumentalizzato anche la mia assenza». «La stretta di mano con il presidente di Impregilo? Un atto di mera cortesia», prosegue Lepore: «Di certo, non ho ringraziato nessuno, e tantomeno parlato delle indagini. Ho sempre difeso i miei colleghi e l’Ufficio che dirigo: mi pare che certe argomentazioni che oggi mi vengono mosse da qualcuno siano strumentali». Lepore all’assemblea non ci sarà. Ma l’appuntamento di domani appare già come una cartina di tornasole. Un banco di prova che potrebbe riportare l’ufficio inquirente in un clima di incertezze e spaccature.

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