Dopo le rivelazioni di "Repubblica" l'Assessore Ganapini accusa Regione e Arpac

Rifiuti tossici, bocciato il piano "Solo consulenze d'oro: ora basta"

28 marzo 2009 - Antonio Corbo
Fonte: Repubblica Napoli

La Campania produce 4 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, in parte nocivi. Ma non ha impianti, manderà fuori anche le ceneri di Acerra. E il piano riposa nei cassetti della Regione: assessore Ganapini possibile? «Certo, non vale. L'Arpac è solo un sistemna politico: soldi ai consulenti»
IL CASO dei rifiuti speciali è scoppiato l'altro giorno. Berlusconi e Bertolaso presentavano il termovalorizzatore di Acerra, ma nessuno sapeva dove sarebbero finite le ceneri. Perché in Carnpania operano strutture che trattano e riciclano rifiuti industriali e nocivi ma nessuna che li smaltisca. Finiscono in Puglia e in Piemonte, ad un costo altissimo, Cloe penalizza le industrie campane dai 200 ai 2000 euro a tonnellata. Un lusso per le piccole fabbriche, alcune li infilano nei cassonetti. Anche l'Ue vigila, può aprire un secondo procedimento di infrazione. Ma il piano c'è, l'Arpac (Agenzia regionale di protezione ambientale) l'ha presentato il 28 aprile 2008. E Ganapini, assessore regionale all'Ambiente, l'ha sotterrato quasi fosse un bidone tossico, perché?
«Un piano affidato aconsulenti che comincia così: "non è possibile conoscere i dati, cioonostante...": che piano è mai? Io li ho fatti in Emilia, Toscana, Veneto e Lombardia, regioni piene di industrie. Ho forrnato quindi uno staff, visto che io non lavoro con consulenti che costano centinaia di migliaia di europi come fa l'Arpac che è un pezzo di sistema politico. Riparto dai dati. Ho preso Raimondo Santacroce dirigente del ministero, Donato Magaro, ex Alto Calore, molto esperto, solo per caso ho saputo dopo che è fratello del comandante dei Noe di Caserta, ho trovato poi Adele Pallinaro che ha redatto un resoconto, ed è brava. Ho stabilizzato nove precari tra cui due ingegneri. La verità? Qui ho trovato il deserto, non si sapeva leggere un codice Cer, ho dovulo rassodare il terreno, eliminare le pietre dure e sradicare le erbacce cattive, c'erano areche quelle». Un quadro nero della Regione fatto da un suo assessore. Ganapini rivela ancora: «Ho fermato ogni azione dell'Ue, spiegando a Pia Buccella, capo degli ispettori, che sto lavorando con Confindustria e il Commissariato. Ho tempo fino al 2013, al pari dei fondi strutturali». Ma la Campania non aspetterà quattro anni, si spera «Martedì la delibera in giunta, acceleriamo con l'aiuto della struttura di Bertolaso e d'intesa con Confindustria. Il progetto Sirenetta è recuperato. Valorizziamo le Asi, il progetto di "Piattaforma" per la prima struttura campana di smaltimento, guidato da Gaetano Cola sarà ripreso, trasferito però da Pignataro ad una Asi». Ce l'ha ancora con l'Arpac: «Ha stabilizzato 247 dipendenti, non so come». Un dubbio che trova un'eco nella interrogazione di Pietro, Diodato (An) a Bassolino e nelle voci di una indagine della Finanza. L'Arpac replica: «I tre consulenti sono autorevoli docenti: Volpicelli, l'Amra di Gasparini, De Martinis. Per stile, niente polemiche con la Regione», è la linea del direttore generale Luciano Capobianco.
I rifiuti speciali sono 4 milioni di tonnellate, 190 mila tossici. Un allarme dopo l'altro: le omesse bonifiche. La Procura ne conta almeno 40. Siti sequestrati e non sanati, dopo i cento arresti delle inchieste dei pm Giovanni Conzo, Raffaele Falcone, Cristina Ribera e Alessandro Milita, pool guidato da Franco Roberti. Ma questo è uni altro delicato filone di una galassia: la Campania dei veleni liberi.


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