Monsignor Rinaldi: Brucerà immondizia tal quale, così addio differenziata

Anatema del vescovo: «L'impianto farà danni»

Circa duecento manifestanti della Rete rifiuti-zero, ma anche la chiesa di Acerra contraria all'impianto
26 marzo 2009 - Carlo Franco
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
«Non ci piace essere considerati i soliti straccioni del Sud, rifiutiamo questa etichetta che ancora una volta tentano di appiccicarci addosso». 
Il vescovo di Acerra, monsignor Salvatore Giovanni Rinaldi da Cimitile (a pochi passi dall'inceneritore), non ha peli sulla lingua e ribadisce i motivi per i quali stamattina non sarà in prima fila ad accogliere Silvio Berlusconi. Sarà uno dei pochi che non batte le mani: nel giorno della festa, anzi, la Chiesa acerrana sceglie una posizione che scatena un caso. E turba la vigilia di Silvio Berlusconi che credeva di aver pianificato tutti i dissensi ed era sicuro di aver pescato il jolly per vincere finalmente la partita elettorale napoletana. Per correre ai ripari il premier ha tentato una mossa spiazzante e punitiva per la diocesi acerrana invitando solo Crescenzio Sepe, con il quale si è incontrato più volte, ma il cardinale di Napoli non verrà perché la diocesi di Acerra non rientra nella sua competenza. E, naturalmente, per non fare uno sgarbo a Rinaldi. Torniamo al vescovo.
Rinaldi, lei perché resta sull'Aventino?
«Perchè ritengo che una nostra presenza sia superflua. E della stessa idea è anche il Consiglio pastorale della Diocesi con il quale mi sono confrontato, elaborando un documento che è pubblicato sul nostro sito. Tengo a sottolineare, tra l'altro, che gli straccioni si sono documentati e hanno dibattuto il problema del termovalorizzatore chiamando a confronto perfino esperti dall'America i quali hanno confermato quello che già sapevamo: quest'impianto ci farà tornare indietro di decenni con la raccolta indifferenziata, le discariche e un ammasso di tal quale da bruciare».
Il vero problema è questo e lo hanno posto anche gli «arrabbiati » del Comitato di protesta: il termovalorizzatore, almeno all'inizio, sarà un bruciatore di «tal quale e paradossalmente può fare più danno che bene». «Perchè — come spiega il vescovo — la differenziata non è mai iniziata seriamente e non sono stati costruiti gli impianti di compostaggio per i rifiuti umidi».
Anche per questa preoccupazione il clima in città resta molto teso. Il Comitato degli ambientalisti e i disoccupati organizzati, ingrossati da delegazione dei «Banchi Nuovi» venuti da Napoli, hanno sfilato ieri pomeriggio. Lo slogan usato è «Non votare, lotta»: a sfilare erano in 500, ma il corteo si è spaccato in due. Un solo gesto da guerriglia, il lancio di una bottiglia incendiaria contro il bancomat della «Popolare» di Torre del Greco. Il fuoco è stato spento con un estintore della banca. Unico politico presente nel corteo il responsabile nazionale Ambiente di Rifondazione, Tommaso Sodano. La tensione si taglia a fette, il corteo si ripeterà stamattina. La popolazione, dal canto suo, ha scelto un atteggiamento improntato alla cautela: il vescovo è un punto di riferimento essenziale, più del commissario prefettizio — la dottoressa Latella — che riceverà il presidente del Consiglio. La cautela, inoltre, è consigliata, oltre che dall'ossequio al pastore, anche dalla speranza di essere assunti dalla «Partenope Ambiente», la società che gestirà l'inceneritore: in ogni famiglia di Acerra c'è un padre, o un figlio, o una figlia che coltiva questo sogno e Berlusconi fa molto affidamento su questa motivazione psicologica.
Rinaldi, dunque, resterà nel palazzo arcivescovile a masticare amaro e non vedrà nessuno, neanche don Antonio Riboldi che prima di lui è stato vescovo per venti anni ed ora abita nella mansarda del palazzo. I due prelati si vedono raramente, se si incontrano scambiano un saluto e via. Rapporti assolutamente formali, insomma, ma in questa occasione don Riboldi, di solito il più impulsivo tra i due, si allinea con il suo «capo», ma chi lo conosce bene sa che tra i denti mugugna: «Io sarei andato a dirgli in faccia cosa pensiamo di questa storia, che senso ha starsene zitti»? Con il cronista, però, il vescovo emerito sostiene la tesi ufficiale della diocesi: «Non mi va di battere le mani — dice — e poi è giusto uniformarsi alla decisione del vescovo e del Consiglio pastorale». Il Vescovo Rinaldi apprende da noi che don Riboldi non ci sarà ed è più sollevato: «È un bel gesto, gli stavo scrivendo una lettera, ma ora posso farne a meno ».
È più sereno, ma non meno angosciato.
«Visto come sono andate le cose dovrei considerarmi uno sconfitto, ma guai a crederlo».
Cosa ha in animo di fare?
«Continuerò a battermi perchè passi una soluzione non sommaria e grossolana del problema dei rifiuti. E continuerò a battermi, insieme ai cittadini, per evitare una ennesima caduta di civiltà ».
Qual è la sua proposta?
«Chiediamo una sezione universitaria specializzata in ambiente. Solo così si potrà trasformare la sconfitta in una vittoria. La richiesta che avanziamo, del resto, sarebbe un parzialissimo ristoro di tutti gli impegni che lo Stato ha preso per Acerra e che ha puntualmente disatteso. Vuole che li elenchi»?
Perchè no?
«L'Università e il Policlinico, il Polo pediatrico mediterraneo che sembrava cosa fatta e una profonda bonifica ambientale, a partire dalla vergogna della Cisternina ».
Berlusconi è convinto che il termovalorizzatore darà forza all'azione di contrasto della camorra.
«Non lo credo. La criminalità organizzata non si combatte mortificando la crescita civile del territorio né tantomeno tenendo fuori i cittadini dalle scelte che li riguardano. E ignorando le loro preoccupazioni».
Queste cose le ha dette a Berlusconi?
«Non l'ho mai né visto né sentito».
E a Bertolaso?
«Con lui ho tentato di dialogare, speriamo bene».
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