Disoccupati e Rete Rifiuti Zero sono già sul piede di guerra e minacciano proteste

Acerra, la chiesa contro l'inceneritore

Arriva Berlusconi. Don Riboldi: non partecipo per non turbare gli animi
25 marzo 2009 - Carlo Franco
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Salvo imprevisti dell'ultima ora, Silvio Berlusconi arriverà a Napoli oggi pomeriggio. Al «Vesuvio», dove dormirà, la suite presidenziale è pronta, ma in Prefettura nessuno conosce, almeno questa è la versione per i giornalisti, l'orario di arrivo e, soprattutto, gli impegni del premier. 
Arrivando dalla capitale Berlusconi potrebbe fare un sopralluogo in incognito — si fa per dire — al termovalorizzatore che domani in pompa magna accenderà, ma potrebbe anche incontrare i rappresentanti di Fiom, Fim e Uilm ai quali è stato promesso un incontro.
Gli operai di Pomigliano, quindi, non manifesteranno, ma attendono fatti, cioè una nuova linea per la Fiat che dia garanzia per il futuro dei lavori e, da subito, la proroga dei termini della Cassa integrazione ordinaria. Ma perla serata di Berlusconi c'è anche una terza ipotesi che è la più probabile: una manifestazione per andare in soccorso del candidato presidente alla Provincia, Luigi Cesaro. Che, intanto, lo ha salutato con una dichiarazione enfatica: «L'entrata in funzione del termovalorizzatore segna una svolta storica nel modo di fare politica. L'impulso dato da Berlusconi è stato straordinario, una lezione di efficienza amministrativa ». Il problema vero, però, è l'umore di Acerra. Come verrà accolto Berlusconi? La città è presidiata dai posti di blocco predisposti dalla Digos: tutto dovrebbe essere sotto controllo ma la febbre della contestazione sale anche se il Coordinamento dei disoccupati non sembra disporre dei numeri sufficienti per vincere lo sbarramento delle forze dell'ordine e marciare fino al termovalorizzatore. Il vero fronte di protesta, però, viene dal Consiglio pastorale della diocesi che ieri sera ha chiesto di istituire «una sorta di Università ambientale per monitorare l'impianto e svolgere attività di ricerca sullo smaltimento dei rifiuti». La Chiesa, insomma, ribadisce il suo no e il vescovo Rinaldi, a meno di un ripensamento, non parteciperà alla cerimonia dell'inaugurazione dell'inceneritore. In paese i bene informati sussurrano che potrebbe esserci il cardinale Sepe, che ha un rapporto cordialissimo con il premier, ma l'Arcidiocesi smentisce categoricamente. E non andrà neanche il vescovo emerito don Riboldi, presenza storica del clero acerrano della battaglia ambientale contro la camorra: «Non sono stato invitato — dice — e non voglio turbare gli animi con la mia presenza anche perchè ricordo le minacce subite due anni fa quando partecipai alla marcia contro il termovalorizzatore ».
La tensione è alta, come si vede, e ai disoccupati storici si sono aggiunti anche i professori che chiedono la raccolta differenziata e gli avvocati i quali denunciano che «a lavorare per l'impianto c'è ancora una società sotto processo per truffa aggravata ai danni dello Stato e che ha trasformato la Campania in una discarica a cielo aperto». Due gli appuntamenti del movimento: oggi alle 16,30 per un corteo che partirà da piazza Duomo e un sit-in a partire dalle 10 di domani in piazza Castello. La città, che da venticinque giorni è commis-sariata, è tappezzata di manifesti che pongono a Berlusconi due domande inquietanti: che fine ha fatto la bonifica? Dove saranno smaltite le ceneri? Tornando agli umori della piazza c'è da dire che il movimento è spaccato in due tronconi: molti non scenderanno in piazza perchè coltivano la speranza di essere assunti dalla «Partenope Ambiente» che gestirà l'impianto per conto della A2A; tutti gli altri sfileranno in corteo e faranno il sit-in. Assunzioni. Questo è l'argomento che più appassiona. Sono iniziate le selezioni dei 150 tecnici che saranno assunti, ma i disoccupati organizzati chiedono di più.
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