Acerra, arriva Bertolaso ultimi test prima del via
Sarà stamani ad Acerra per le ultime messe a punto. Guido Bertolaso segue personalmente l’inizio delle prime attività di conferimento. Via alle ultime verifiche prima dell’avvio ufficiale, giovedì prossimo, dell’impianto di termovalorizzazione che dovrebbe segnare il vero giro di boa per lasciare alle spalle l’emergenza rifiuti. Prove, principalmente sulla linea 1, che sinora hanno dato esito positivo sia sul sistema di conferimento che sull’avvio vero e proprio. Giorni, quest’ultimi, in cui si lavora alacremente per approntare gli ultimi dettagli mentre i tecnici già sono al lavoro per avviare l’intero impianto a stretto giro. Entro giugno, secondo il cronoprogramma stilato dalla struttura commissariale, quando ognuna delle tre linee potrà smaltire 200/300 tonnellate di rifiuti al giorno e diventando così, per capacità, il secondo impianto di incenerimento (su 50) in Italia. Poco più sotto della Lombardia, saldamente al vertice per capacità in questa tecnica di smaltimento. Un cambio di passo importante che spiega anche la volontà del premier Silvio Berlusconi di essere presente ad Acerra per l’avvio ufficiale tra 7 giorni. Anche se continuano le polemiche. Questa volta, però, non arrivano dai comitati ma direttamente dalla giunta regionale. A innescarle l’assessore all’Ambiente Walter Ganapini prima di essere ascoltato in Senato, presso la commissione Ambiente, riguardo la gestione dei rifiuti e i costi a carico dei cittadini. «Il termovalorizzatore di Acerra non potrà bruciare le vecchie ecoballe. In base - spiega ai cronisti varcando palazzo San Macuto - alla messa in mora da parte della Commissione Ue (con lettera dell’8 dicembre del 2008) dell’ordinanza». Poi chiarisce ancora: «Per le ecoballe arretrate non ci potrà essere la combustione. Un problema che potrebbe essere risolto con un progetto con l’Enel». Un nuovo stop? Dalla struttura del sottosegretario Bertolaso, ieri sera, arriva una netta smentita all’ipotesi prospettata dall’assessore regionale. Per il semplice fatto, fanno notare, che dopo diverse verifiche, anche presso gli uffici comunitari, non risulta alcuna nota sul tema rifiuti. In particolare, una missiva con i aut aut esternati da Ganapini. E, quindi, come da programma e stabilito espressamente nel decreto legge 90 (poi convertito in legge), le ecoballe saranno smaltite per combustione. Ganapini poi, sempre in commissione, ha rilanciato alcuni nodi da sciogliere quando la raccolta entrerà a regime («c’è una carenza nella cultura di gestione dei rifiuti»). Nodi rappresentati «dalla manutenzione degli impianti», «raccolta differenziata» e il pericolo di intrusioni della camorra. E su quest’ultimo punto rilancia il sistema di monitoraggio satellitare per i camion. Uguale, uguale al «Sirenetta» che nel 2001 costò alle casse pubbliche ben sei milioni di euro. Senza che mai entrasse in funzione.