«Rifiuti in trasferta? I sangiorgesi non inquinano»
S. Giorgio del Sannio. La discarica colpa dei sangiorgesi? E perché non anche dei cittadini di San Nazzaro, Calvi, San Martino Sannita o addirittura quelli di Montefusco o Pietradefusi che pure scendono a Benevento?». È la domanda provocatoria che Giuseppe Saccavino, assessore all'ambiente di San Giorgio del Sannio, si pone rispetto alle dichiarazioni di Lucio Lonardo, presidente dell'Asia (Azienda Servizi Igiene Ambientale) di Benevento, circa lo sversatoio a cielo aperto a Piano Cappelle, nel territorio del Comune di Benevento, di cui sarebbero responsabili - secondo Lonardo - i sangiorgesi. «Intanto - afferma l'assessore Saccavino - va detto che sono pochi i cittadini sangiorgesi che si servono della Strada Statale 7 Appia per arrivare a Benevento, non solo perché è molto più comodo e veloce per loro utilizzare il raccordo autostradale, ma anche perché Contrada Iannassi è presidiata da due impianti semaforici che rallentano molto il transito e, in caso contrario, multano pesantemente». «I nostri concittadini - incalza Giuseppe Saccavino - attuano e non da ieri una seria, puntuale e certosina differrenziata, con un efficiente servizio di raccolta porta a porta. San Giorgio del Sannio, premiato da Legambiente regionale come Comune riciclone, ha investito in campagne di comunicazione e sensibilizzazione e risulta essere una delle comunità più virtuose della provincia di Benevento in quanto a percentuale di raccolta differenziata. Non consentiamo, pertanto, a nessuno e tantomeno al presidente dell'Asia Lucio Lonardo di infarcire denunce, quantunque legittime, con insinuanti e irrispettose offese verso la comunità sangiorgese ed i suoi cittadini, che hanno sempre testimoniato un forte impegno civico». Il sindaco Giorgio Nardone interviene sulla querelle per dire che, «pur comprendendo come le difficoltà connesse al sistema rifiuti possano cominciare a far saltare i nervi a tutti i responsabili, non si può non considerare che la strada delle affermazioni generiche porta solo ad intristire un clima che, invece, necessita di una seria e serena collaborazione istituzionale».