IL CASO SOLLEVATO DAL TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO

Amianto all’Isochimica, sos a Bruxelles

18 marzo 2009 - Amedeo Picariello
Fonte: Il Mattino Avellino

«Fuori il piano di bonifica; tutto l'amianto, anche quello interrato, sia portato via dal sito». Il Tribunale per i diritti del malato scrive a Bruxelles e chiede alla Commissione europea di vigilare sull'intervento di messa in sicurezza dell'impianto di Pianodardine. Lo ha annunciato il presidente regionale dell'associazione Carlo Caramelli che ha anche inviato una missiva alla Procura generale della Corte dei conti per i danni all'immagine che ha subito per la vicenda la città di Avellino. «Si parla troppo e male della vicenda dell'ex Isochimica - ha detto Caramelli - in tutte queste settimane si è fatta tanta demagogia, ma il vero nodo rimane ancora da sciogliere. Il piano di lavoro deve essere noto. Non bastano le rassicurazioni fin qui ascoltate. Mi pare di capire che di tutto si parli, fuori che della vera bonifica dell'area che è possibile solo a patto che tutto l'amianto sotterrato venga portato via. Chiedo solo di ripartire dall'esito della verifica condotta dall'Ispettorato del lavoro e che è racchiusa in un dossier di duemila pagine». Sul caso Caramelli ha investito anche la magistratura contabile. «Ho chiesto alla Corte dei conti - fa sapere - di acquisire tutti gli atti che riguardano la storia e la vicenda dello stabilimento di Pianodardine per verificare se gli stessi siano lesivi del prestigio e del decoro dell'ente e se fino ad ora non ci sia stato spreco di danaro pubblico». Il Tribunale pone l'accento anche sulla questione del danno alla salute pubblica. «Non parlo solo degli operai - chiarisce sempre Carlo Caramelli - ma anche delle tante persone che risiedono intorno all'Isochimica e che all'epoca delle attività dell'industria sono state esposte ugualmente a rischio amianto. Anche per loro deve essere approntano un piano di controlli sanitari e clinici. I periodi di incubazione per questo tipo di patologia sono di 10-15. Solo oggi, dunque, possiamo realmente avere cognizione dei danni patiti alla salute».

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