Tutto pronto per l’apertura del termovalorizzatore tra una settimana alla presenza del premier

Acerra, ok l’ultimo test Bertolaso: tempi rispettati

Via libera dopo il sopralluogo all’interno dell’impianto. Si parte con 200 tonnellate, poi a regime in due mesi
20 marzo 2009 - Gigi Di Fiore
Fonte: Il Mattino

Acerra. Il conto alla rovescia segna che mancano appena sette giorni. Sono passate da poco le undici, quando il sottosegretario Guido Bertolaso entra nel grande mostro metallico dal dominante colore azzurro. È con tutto il suo staff tecnico per l’ultimo test prima del via finale. Controlli all’impianto, verifiche sulle tre linee, sguardi attenti ai due alti fumaioli. Un’ora, per il via libera finale. Le assicurazioni dei tecnici sono una conferma: la prima linea del termovalorizzatore di Acerra può accendersi il 26 marzo, come era stato previsto qualche giorno fa. Guido Bertolaso è soddisfatto. In questi giorni, il gasolio ha alimentato l’impianto per le accensioni di prova. Tra una settimana, l’inceneritore entrerà in funzione simbolica, con l’immissione di una prima quantità di spazzatura da trattare. Si inizierà con poco meno di 200 tonnellate, per i primi test. Tutto come da programma. Ai suoi collaboratori Bertolaso sussurra: «Sono soddisfatto, tutto va avanti come previsto. Ce la faremo a rispettare le date fissate». Venerdì prossimo, il termovalorizzatore si accenderà dunque con il primo piccolo quantitativo di rifiuti. Seguiranno poi non meno di due mesi di messa a punto. Gradualmente, entreranno in funzione tutte le tre linee. Il pieno regime, con 700 tonnnellate di rifiuti da bruciare in ogni linea, è previsto entro giugno. Spiegano i tecnici: «Da marzo e per due mesi dobbiamo continuare a tastare l’impianto, verificare l’andamento dei fumi emessi, prima di entrare nella fase della piena attività». Ma a una settimana dalla cerimonia di inaugurazione ufficiale, dove è prevista anche la presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si lavora ancora attorno al termovalorizzatore. All’ingresso, la camionetta della polizia che impedisce l’ingresso agli estranei non autorizzati. Sulla rete di recinzione, il cartello giallo che delimita la «zona invalicabile» perchè area militare. Poco più in alto, è ben visibile anche la camionetta di soldati dentro l’area di recinzione. Domina l’azzurro scuro e il metallo, all’ingresso e sui due fumaioli. Eppure, le strade che portano all’impianto sono quasi un labirinto. Per il momento - ma si spera che la situazione sarà superata entro giugno - si arriva all’inceneritore solo attraverso l’area industriale di Acerra. Di fronte all’ex Montefibre, si passa sotto un cavalcavia e poi si prosegue attraverso un gruppo di aziende. Un pulmino-chioschetto alza l’insegna «porchetta e bibite». Sulla strada, una prostituta di mezza età fiuta l’affare dei camion di passaggio. Una rotonda con la strada asfaltata di fresco conduce verso l’entrata con la camionetta della polizia. Ma anche se da qui si arriva all’inceneritore, il vero ingresso è stato progettato dal lato opposto poco più avanti. È sulla strada a metà tra Maddaloni e Caivano. Da questo lato, ci sono le uniche indicazioni chiare: la freccia gialla con la scritta «termovalorizzatore». Ma seguendo i cartelli, attraverso una stradina non molto larga, si arriva solo a un cancelletto con il cartello del cantiere in funzione. È una spianata, dove prima c’erano le contrade Pantano e Pagliarone. Questo sarebbe il vero ingresso principale, con la grande tettoia a schiera, i cancellli, le cabine per i guardiani. Ma tutto è ancora solo un ammasso di terreno da spianare. Al lavoro un escavatore con via vai di camion. Un operaio avverte: «Ci vorrà ancora un po’ di tempo». E così, per il momento, arrivare all’inceneritore è poco agevole. I lavori continuano, soprattutto sulle infrastrutture esterne attorno alla struttura. Ma Bertolaso è fiducioso: «Le strutture tecniche sono pronte».

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