Caso Pansa, scontro sui verbali l’Anm accusa Galgano

Consiglio giudiziario, il pg aveva contestato la pubblicazione degli atti La magistratura associata: sconcertante parlare di irresponsabilità
22 marzo 2009 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Sullo stralcio del processo «ecoballe» si muove anche l’Anm. Lunedì si discute sulla decisione del Consiglio giudiziario di pubblicare i verbali degli interventi del procuratore Lepore e dei due pm Noviello e Sirleo, sulla gestione dell’inchiesta ecoballe. Convocazione ad horas dettata anche dalle recenti dichiarazioni del procuratore generale Vincenzo Galgano, che ha bollato come «irresponsabile» la decisione di togliere il segreto dagli atti del Consiglio giudiziario. Ecco la replica degli esponenti della magistratura associata, a partire da una premessa: tutti i magistrati intervistati sottolineano stima incondizionata per il procuratore generale Galgano. Tullio Morello, presidente Anm, (Movimenti-articolo tre), replica così al pg: «Sono sconcertato. Il Consiglio è un organo istituzionale e va rispettato, anche perché tutti i suoi esponenti si sono espressi in modo democratico. Chi ha votato per rendere pubblici i verbali, l’ha fatto rispettando il mandato dei propri elettori: non si può additare come irresponsabile chi la pensa diversamente da te e ottiene la maggioranza in modo democratico». Dello stesso avviso, Antonello Ardituro, (Movimenti): «Siamo sconcertati dalle affermazioni del pg sul Consiglio giudiziario. È giusto che l’Anm intervenga a tutela di un organo istituzionale». Cambia il colore, ma il giudizio resta severo. Sergio Amato di Mi aggiunge: «Dichiarazioni di indubbia gravità, specie se consideriamo che Galgano è componente di diritto e a partecipazione necessaria del Consiglio giudiziario: penso che non sia giusto paventare l’esercizio dell’azione disciplinare verso i suoi componenti - siano essi magistrati o avvocati - solo perché non hanno condiviso la sua posizione. L’Anm ha l’immediato dovere di difendere sia i colleghi, che coraggiosamente hanno votato per la desecretazione degli atti, sia a questo punto i pm Noviello e Sirleo, sostanziali destinatari di questa insofferenza. L’indipendenza interna della magistratura - aggiunte Amato - è un valore importante almeno quanto l’indipendenza esterna e passa per il rispetto dei suoi organi di autogoverno». Di diverso avviso, il segretario (Unicost) Pina Casella: «La trasparenza è un valore, fondamentale nell’operato degli organi istituzionali, ma in questo caso la riservatezza degli atti potrebbe essere dettata da considerazioni tecniche. Di che tipo? Lo stralcio dell’inchiesta sulle ecoballe ad esempio non è ancora definito. Non escludo che le riflessioni di Galgano, sia pure eccessive nei toni, siano dettate da considerazioni di questo genere». Alfredo Guardiano, segretario Md, aggiunge: «A Galgano dico che è sempre opportuno misurare l’enfasi delle frasi usate, specie in una vicenda in valutazione dinanzi al Csm. Occorre prudenza per non ingenerare l’idea di un conflitto interno alla magistratura, oltre a rispettare le regole della democrazia». Intanto, sale l’attenzione sul processo alla gestione delle ecoballe, quello dello stralcio di sette indagati, tra cui gli ex commissari Catenacci, Bertolaso e Pansa. In attesa della prima udienza - quinta penale, 26 maggio - ecco alcune intercettazioni finite agli atti del processo. È il 27 luglio, parlano l’ex prefetto di Milano Bruno Ferrante (estraneo all’inchiesta), poi in Fibe come presidente del Consiglio di amministrazione e Massimo Malvagna, ex ad di Impregilo tra i 25 imputati per la gestione delle ecoballe. Malvagna. «Quindi ho trasmesso la sensazione che oggi siamo alla mercé della Procura. Cioè: se la Procura decide di essere tenera, bene, se la Procura decide di non essere tenera, male. Cioè voglio dire non si è raggiunto un accordo, non esiste un pur parl... cioè praticamente non sappiamo cosa succederà». Ferrante: «Certo». Malvagna: «Ho avuto l’impressione, che come tutti hanno chiarito, il procuratore Lepore non dico che... non ha l’influenza che si riteneva po... o si possa ritenere sul procuratore Noviello e quindi non si può... lui non credo che possa fare più di quello che ha... ha dimostrato di poter fare fino ad oggi». Schegge impazzite. Agli atti anche la sintesi di una conversazione tra Malvagna e Fiumara (non indagato). Spiegano i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo negli atti depositati: «Malvagna dice che qui c’è tutta una congrega... mentre due (procuratori) sono due schegge impazzite».

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