L’allarme: fermo l’appalto in project financing E sui collettori non a norma in arrivo ulteriori carichi

Napoli Est, mancano i soldi per i depuratori

Trenta milioni stornati da Bassolino sull’emergenza rifiuti: gara bloccata, si allontana la riqualificazione dell’area
16 marzo 2009 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

Mancano i fondi per i depuratori, le acque della zona orientale di Napoli restano inquinate. La gara in project financing per il completamento e l’adeguamento degli impianti di Napoli Est e San Giovanni a Teduccio, della rete di collettori e delle fogne è infatti ferma da otto mesi. La prima fase (licitazione privata) è terminata, la parte conclusiva (procedura negoziata) è invece bloccata nonostante sia stata già insediata la commissione. Per l’aggiudicazione dell’appalto e l’inizio dei lavori, dunque, basterebbero poche settimane. Ma perché questo stallo? Mancano le risorse pubbliche che dovrebbero integrare i capitali privati: si tratta di circa 30 milioni di euro. Tali fondi, però, erano stati già stanziati con ordinanza numero 3100/2000 del ministero dell’Interno-Protezione civile e sono stati utilizzati in passato dal governatore Antonio Bassolino, nella sua duplice veste di commissario all’Emergenza rifiuti e alle Bonifiche, per coprire i costi della crisi dell’immondizia. Da qui l’impossibilità di procedere oggi alla pulizia delle acque marine proprio mentre nella zona orientale si iniziano a muovere i primi passi dell’attesa riqualificazione con i lavori per dar vita al primo porto turistico da oltre 800 posti barca. Peraltro all’interno dell’area del depuratore di San Giovanni a Teduccio è prevista la costruzione del termovalorizzatore cittadino. A spiegarlo è stato il sottosegretario Guido Bertolaso nella relazione presentata il 26 febbraio al Parlamento sullo stato dell’emergenza rifiuti. Secondo il capo della Protezione civile nulla vieta la ripresa della procedura che può appunto concludersi in tempi brevissimi in modo da poter aprire i cantieri, così come indicato al sindaco di Napoli nel tavolo tecnico del 16 dicembre 2008. A complicare le cose è anche l’ordinanza numero 21, firmata il 30 dicembre scorso da Rosa Russo Iervolino su proposta del commissario alle Bonifiche Massimo Menegozzo. Con questo provvedimento, in pratica, il sindaco dispone l’esecuzione - in stralcio alle opere previste dalla gara - di interventi che non sembrano poter risolvere i problemi, anzi: secondo gli esperti, infatti, i lavori programmati comportano il riversare sull’impianto di Napoli Est (già ora non conforme agli standard, come riconosciuto dalla stessa ordinanza sindacale) di un’ulteriore portata di reflui non trattati che ne metteranno a rischio il funzionamento con gravissime ripercussioni sullo scarico a mare del molo Bausan, allo stato non a norma. Viceversa tali opere verrebbero ugualmente realizzate con il project financing, ma stavolta in maniera efficace perché effettuate contestualmente all’adeguamento degli impianti di Napoli Est e San Giovanni con capitali privati.

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