CAPACCIO. FIUME E MARE INQUINATO

Bufale «dopate», denunciato l’allevatore

12 marzo 2009 - Oreste Mottola
Fonte: Il Mattino

Capaccio. Quelle bufale venivano “dopate” con farmaci non consentiti. E i residui, scaricati nel corso del Sele, contribuivano ad inquinare ancora di più il fiume. L’attività, a poca distanza del museo di Hera Argiva, in località Foce Sele, era quindi un pericolo anche per la salute pubblica. Al proprietario, un agricoltore di Capaccio, sono stati per questo contestati i reati di inquinamento dei corsi d’acqua, di abbandono di rifiuti speciali e danneggiamento aggravato delle acque fluviali e marine. A fermare l’illecità attività sono stati gli uomini della Guardia Costiera, accertando che un’azienda zootecnica di allevamento di bufale, che sorge in una zona di grande pregio culturale – naturalistico- turistico, scaricava nel fiume Sele letame e siero prodotto dall’attività di mungitura delle bufale. L’attività era portata avanti a poche centinaia di metri da frequentati litorali estivi e dal Museo Narrante. L’allevamento, stante a quanto reso noto dagli inquirenti, non era condotto all’insegna del massimo benessere da parte degli animali. I liquami prodotti da 137 capi di bestiame, lasciati a pascolare su un terreno di circa 50 ettari, unitamente agli scarti provenienti dalla mungitura, peraltro effettuata in un locale dichiarato dall’Asl non in possesso delle prescritte condizioni igienico sanitarie, venivano smaltiti abusivamente in un canale consortile e attraverso questo scaricati nel fiume. L’intera azienda zootecnica, il locale adibito a mungitura, un furgone, il latte stoccato della giornata, sono stati sequestrati. Il proprietario è accusato di inquinamento dei corsi d’acqua, abbandono di rifiuti speciali e danneggiamento aggravato delle acque fluviali e marine. L’operazione è stata svolta sotto il costante coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica Frattini, e con i volontari delle Guardie ambientali del Wwf.

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