Festa di paese per il Grillo-show

In migliaia alla manifestazione. «Prodi e Bassolino, rifiuti irrecuperabili»
24 febbraio 2008 - Francesca Pilla
Fonte: Il Manifesto

Zucchero filato e noccioline caramellate, rotoli di dolci e biglie colorate da masticare, davanti alla bancarella le solite storie: «Compriamo un bastoncino per due» dice la mamma e i fratellini annuiscono sgranando gli occhi, avrebbero fatto qualsiasi compromesso. Intorno decine di bambini con palloni e palloncini di tutte le misure, biciclette, pattini e monopattini. Bande, nacchere e tammoriate. L'orchestra Quebradeira si alterna ai chitarristi che suonano a gambe incrociate con belle ragazze al fianco, come se stessero intorno a un falò.
Una festa di paese, se non fosse che ai lati di Piazza Dante, davanti alla nuova metropolitana tra le più belle del paese, spuntano le facce di Prodi e Bassolino e sotto scritto «Rifiuti non recuperabili». I ragazzini si rincorrono davanti a uno scheletro che si autodefinisce «rifiuto umano», passando intorno al fantoccio di un poliziotto con manganello: è il commissario Gianni De Gennaro dal punto di vista dei disoccupati organizzati. E non solo dopo le manganellate distribuite durante la protesta antidiscarica di Savignano Irpino.
Napoli, maratona del rifiuto, 12 ore di Meetup, il più grande d'Italia mai organizzato con cento interventi dal palco tra artisti ed esperti. E' bastata la rete agli amici di Beppe, il web e una conferenza stampa per richiamare a raccolta la città. La questione è una calamita - il collasso del ciclo di smaltimento, le truffe ipotizzate dalla procura di Napoli, le responsabilità politiche. La regione soffre, la spazzatura è ancora in strada e Grillo tira. Così la sera la piazza rinnovata da Gae Aulenti - per volontà di quello stesso Bassolino-tirassegno, imputato dai cittadini per le grosse responsabilità nello scempio - è stracolma. Migliaia di napoletani e telecamere puntate. Cnn, Bbc, Voice of America, i polacchi, gli svizzeri, e a ruota tv e testate nazionali.
Manifestazione politica o mediatica? Coscienza civile o voglia di farsi due risate sulla tragedia? «Certo che Grillo incanta - spiega Alex Zanotelli, il padre comboniano tra i primi nella Rete Rifiuti e a sostegno dell'Assise di Palazzo Marigliano - ma in questa piazza c'è un'anima politica, una coscienza che fa dire alla cittadinanza basta». «La parte politica della piazza è la gente che la popola - taglia corto un esponente della Rete Campania ambiente, l'ala movimentista - la parte viva arriva dai comitati che quotidianamente lavorano contro discariche e inceneritori». Di sicuro tra bidoni di ogni forma e materiali riciclati le informazioni circolano. Pensionati, professionisti, casalinghe e commercianti non c'è nessuno impreparato: filiera del rifiuto a memoria dalla a alla z. «Come ti vendo il sacchetto e ci guadagno? - dice il cameriere del bar più rinomato a Port'Alba - chiedetelo alla Fibe che si è mangiata i soldi per lasciare la monnezza in strada. Qui non possiamo nemmeno differenziare gli imballaggi». «E' una vergogna, rifiuti in strada e parchi chiusi. Nel centro storico non abbiamo dove giocare», Ciro è in piedi sui trampoli, avrà 7 anni ed è uno di quei bambini dei quartieri a rischio. In piazza c'è venuto con il progetto Chance, la scuola di strada del maestro Marco Rossi Doria, ex-candidato a sindaco, «che magari se vinceva lui non si finiva così» dicono i suoi alunni.
La musica è assordante, i ragazzi dell'Accademia di Belle Arti modellano la spazzatura, sono in sciopero e chiedono firme per «non cestinare l'arte», al loro fianco si sottoscrive per avviare la raccolta porta a porta da subito, anzi prima. Peppe Lanzetta autografa, seguito da Franca Rame. La grande statua bianca di Dante veglia sulla folla con un grande sacchetto nero tra le mani. Chissà se l'idea sarebbe piaciuta a Tito Angelini. Allo stand di Greenpeace annuiscono, a loro piace, ma sono troppo impegnati a fornire spiegazioni agli avventori. Un soprano scandisce il ritmo della manifestazione per una quindicina di minuti, Daniele Sepe, il sassofonista napoletano scuote la testa: «Stiamo dicendo no all'inquinamento da 'nanipolveri' e ci spacchiamo i timpani con quello acustico». Il solito Sepe che alla domanda sul «peso» della manifestazione parte con un gancio: «Se la confezione corrisponde al contenuto?». Finisce l'interpretazione dal palco riparte il tormentone-comico: «Napoletani! Lo volete l'inceneritore dicono che curi il raffreddore». «Genna' non buttare la sigaretta a terra non vedi ci sono i raccoglicicche? E vedi si nun si semp' tu». Gennaro si è preso un'altra lavata di testa, mentre il gruppo Panta rei, che ha portato le «boatte» sorride soddisfatto. Poi la piazza si ferma e inizia lo show: «Mamma dov'è il grillo?»; «Zitto che adesso parla».

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