Rifiuti, dopo dieci mesi ecco i primi testimoni

Caso Bassolino-Impregilo, il dibattimento entra nel vivo Maresciallo del Noe chiamato a riferire sugli impianti Cdr
4 marzo 2009 - l.d.g.
Fonte: Il Mattino

Dieci mesi dopo la prima udienza il processo alla gestione commissariale dell’emergenza rifiuti in Campania entra nel vivo. Finito il duello a distanza su testimoni e mezzi di prova, questa mattina l’istruttoria prende le mosse. Si parte con l’escussione da parte della Procuira di due testimoni, due nomi indicati dagli inquirenti per ricostruire una storia che parte da lontano, dagli anni in cui l’emergenza rifiuti non era ancora un caso nazionale. Questa mattina in aula è infatti atteso il maresciallo dei carabinieri del Noe Mario Taliento, intervenuto sugli impianti cdr finiti al centro dell’inchiesta tra il 2002 e il 2003; e l’ingegnere Paolo Polinelli, consulente della Montgomery Watson, che espresse il parere sulla fattibilità del progetto Fibe e dei rapporti con le banche. Un’udienza ritenuta decisiva anche per sciogliere un altro nodo, quello dell’utilizzabilità delle intercettazioni acquisite dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, nell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Aldo De Chiara. Atti che risalgono ad un’altra inchiesta della Dda di Napoli, che vede indagato Giulio Facchi, uno dei subcommissari rinviati a giudizio dinanzi alla quinta penale. L’apertura dell’istruttoria è una tappa a lungo rinviata, tra cambi di collegio e intoppi procedurali, in un dibattimento che chiama in causa i principali esponenti della cabina di regìa commissariale in Campania. Tocca all’esponente del Noe, dunque, dare inizio al processo. Al centro dell’attenzione il contratto che legava un pool di aziende unite in un’associazione temporanea di imprese riconducibili al gruppo Impregilo e il commissariato antirifiuti guidato dal governatore Antonio Bassolino. Quinta penale, presidente Adele Scaramella, sotto i riflettori la realizzazione di sette impianti Cdr, di due termovalorizzatori, la presunta incapacità di far rispettare il contratto, anche alla luce delle ricorrenti crisi nella nel sistema di raccolti rifiuti in Campania. Tocca al maresciallo ricostruire i primi accertamenti negli impianti di compostaggio, le prime verifiche sul compost trasportato nei centri di raccolta rifiuti; il mancato decollo della raccolta differenziata, ma anche le prime ordinanze commissariali con cui si autorizzava la Fibe ad aprire piazzole d’emergenza per la raccolta di rifiuti. A settembre, salvo colpi di scena, l’audizione in aula degli imputati. Un processo in cui si ipotizzano le accuse di truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio e ipotesi di violazione delle norme ambientali.

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