Territorio ai raggi X, piano di gestione in sei mosse

Accordo fra Provincia e università, stretta sui tempi
1 marzo 2009 - Giulio Finotti
Fonte: Il Mattino Caserta

«Basta con la colonizzazione di professioni e competenze venute da fuori a decidere su questo territorio. Abbiamo le competenze e le professionalità di cui necessitiamo». Questo il cavallo di battaglia dell’assessore provinciale all’ambiente Lucia Esposito che ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, ha presentato l’accordo siglato dall’amministrazione provinciale con la facoltà di Scienze ambientali della Seconda università di Napoli per la redazione del Piano provinciale sui rifiuti. Un procedimento - è stato spiegato - che procederà per step. Sei le fasi previste per arrivare alla definizione completa che dovrebbe avvenire all’inizio del prossimo anno. Un lasso di tempo che però potrebbe essere troppo ampio rispetto alla dichiarazione di conclusione della fase emergenziale che il sottosegretario Bertolaso vorrebbe effettuare entro l’estate. «La fase emergenziale sta per concludersi - ha dichiarato Esposito - dobbiamo quindi essere pronti a gestire il territorio, non possiamo arrivare impreparati. Le decisioni imposte da altri su dove costruire una discarica non dovranno più avvenire». Per definire quindi nel dettaglio le strategie per la gestione dei rifiuti si procederà a una «zonizzazione del territorio, con metodo scientifico e senza indicazioni politiche», ha precisato l’assessore. «Sarebbe una cosa rivoluzionaria cominciare a fare le discariche dove si possono fare e non dove si vogliono fare», ha commentato successivamente il preside della facoltà di Scienze ambientali della Sun Paolo Pedone. «L’Università in questo momento ha un dovere da compiere nei confronti della società - ha proseguito Pedone - e noi siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo per la costruzione di uno strumento che poi potrà essere utilizzato dai decision-maker». L’accordo - già autorizzato dalla giunta provinciale - che sarà firmato in questi giorni prevede quindi varie fasi, tra le quali: individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani e speciali, l’individuazione delle necessità impiantistiche, l’individuazione dell’offerta di recupero e smaltimento da parte del sistema industriale per i rifiuti urbani e speciali fino alla stima dei costi. Al termine del lavoro di elaborazione si proseguirà con la valutazione ambientale strategica, procedimento questo introdotto nella Unione europea con una direttiva del 2001 recepita in Italia con decreto legislativo nel gennaio del 2008. Si giungerà così tra un anno alla definizione di un Piano provinciale dei rifiuti, un’operazione che costerà alle casse pubbliche circa 100 mila euro. Inoltre, allo scopo di favorire il diritto alla partecipazione dei cittadini, specialmente per quanto riguarda i molti comitati e associazioni che si sono occupati e continuano a occuparsi della questione rifiuti, è stato rinnovato l’invito a presentare domanda per partecipare al Forum provinciale delle associazioni ambientaliste e dei Comitati civici; le domande di adesione scadranno il prossimo 16 marzo.

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