Sequestrato un sito per rifiuti inerti
Cesinali. In seguito a controlli mirati sul regolare smaltimento dei rifiuti provenienti dalla demolizione ocostruzione edile, gli agenti del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, guidati dalla dottoressa Maria Dolores Curto, hanno sequestrato un impianto di recupero di rifiuti inerti, abusivamente realizzato nella fascia di rispetto del corso d'acqua pubblico denominato "vallone Fellinola". All'interno di una cava dismessa, ubicata in Comune di Cesinali, veniva esercitata, con titoli carenti di autorizzazioni, l'attività di recupero rifiuti provenienti dai lavori edili. Gli agenti, dopo aver visionato l'autorizzazione provinciale, hanno constatato la carenza di alcune autorizzazioni necessarie per l'esercizio di tale attività, tra le quali, il permesso di costruire, il nulla osta ambientale della Soprintendenza, l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera e l'autorizzazione allo scarico delle acque reflue del piazzale. In effetti, l'impianto, ricade all'interno della fascia di rispetto di 150 metri del corso d'acqua "Vallone Fellinola", regolarmente iscritto nell'elenco delle acque pubbliche della Provincia di Avellino, per il quale non era stato conseguito nessun nullaosta. Constatata la mancanza dei titoli fondamentali per l'esercizio dell'attività, si è proceduto a sequestrare l'area di circa 8.000 mq, ove erano depositati 3.000 metri cubi di rifiuti, il macchinario per la frantumazione e recupero rifiuti, due betoniere e quattro camion. I reati ipotizzati a carico delle cinque persone denunciate sono: abusivismo edilizio in area di particolare pregio ambientale, gestione illecita di rifiuti, emissioni in atmosfera, scarico di acque reflue, danneggiamento, distruzione di bellezze naturali ed abuso d'ufficio a carico di alcuni funzionari che hanno permesso tale attività in dispregio delle normative ambientali.