«Cava Mastroianni, bonifica prima di ogni intervento»
Il sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso non torna indietro sull’individuazione dei siti destinati a ospitare discariche e impianti nella provincia di Caserta: dunque, anche per quanto riguarda il territorio provinciale, l’indicazione di massima delle aree prescelte resta quella segnalata dal governo a metà dello scorso anno. Lo si evince dal primo rapporto ufficiale che la struttura del sottosegretario ha inviato al Parlamento sullo «stato dell’arte» dell’emergenza rifiuti in Campania. Per quanto concerne i capitoli che riguardano la provincia di Caserta, confermata la chiusura (a esaurimento) del sito di Ferrandella che verrà bonificato e svuotato; confermato anche il maxi-impianto di San Tammaro mentre anche per il termovalorizzatore di Santa Maria la Fossa saranno garantiti i contributi previsti dal provvedimento Cip 6/92. Per quello che riguarda, nello specifico, il sito di San Tammaro, località Maruzzella, la capacità è di circa 1.600.000 metri cubi per la discarica e 150.000 metri cubi per le piazzole di stoccaggio temporaneo; la gestione è stata affidata al Consorzio Salerno 2. A gennaio scorso sono iniziati i conferimenti di circa 1000 tonnellate al giorno. Il progetto prevede un polo tecnologico ambientale composto inoltre da una discarica per rifiuti urbani, delle piazzole di stoccaggio temporaneo, impianto di trattamento del percolato dimensionato sulla provincia di Caserta, un impianto di selezione del rifiuto e un impianto di compostaggio. Il progetto definitivo è stato approvato, in sede di conferenza dei servizi lo scorso novembre. Per quanto riguarda il sito in località Torrione di Caserta (già individuato dal Consiglio dei ministri come una delle possibili sedi di discariche), la cosiddetta ex cava Mastroianni resta comunque all’attenzione dei tecnici della struttura del sottosegretario. «Il sito - è spiegato nella relazione di Bertolaso inviata al Parlamento - ricade su una vasta area interessata nel passato dall’attività estrattiva del tufo e, successivamente, utilizzata in parte per lo smaltimento dei rifiuti. Al fine di garantire il ripristino morfologico e ambientale dell’area in questione, è stato redatto dall’Arpac un piano di caratterizzazione, al vaglio del ministero dell’Ambiente. Sulla scorta dei risultati di caratterizzazione ambientale, verrà predisposto un piano generale di bonifica e messa in sicurezza dell’intera area. Tale procedura è preliminare a qualsivoglia attività di studio per la realizzazione di un impianto di discarica». Infine, sulla raccolta differenziata, nel 2008 i Comuni della provincia che l’hanno avviata sono 60. Il volume di conferimenti di differenziata nel 2008 è stato di 28 mila tonnellate con un incremento del 36,5 per cento sul 2007. lor.ca.