Polemica contro Aser e Corisa2 dopo la bufera giudiziaria culminata con quattro arresti

Truffa rifiuti, i Comuni: noi danneggiati

Da Positano ad Acerno sindaci in campo: «Fiducia nei nostri dipendenti, sono caduti in trappola»
26 febbraio 2009 - Mario Amodio, Piero Vistocco, Oreste Mottola
Fonte: Il Mattino Salerno

Una truffa del valore stimato di oltre un milione e messo di euro. E a pagarla sarebbero stati i comuni coperti dal servizio (il trattamento di rifiuti speciali) per il quale era stata costituita l’Aser Spa, la parteciptata del Consorzio di Bacino Sa 2, i cui vertici amministrativi sono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta condotta dal pm Frattini. Il giorno dopo la bufera dai comuni si levano interrogativi e polemiche. «Anche noi siamo vittima della truffa dei rifiuti», dice il vice sindaco Vito De Nicola che si ritrova tra gli indagati un gruppo di dipendenti comunali. «Quelli - osserva - sono caduti nella trappola, ma che vogliamo scherzare, non conosco bene tutta la vicenda della truffa, ma posso tranquillamente assicurarvi che i nostri impiegati comunali sono brave persone e tutti in buona fede». Il fatto è che «quelli dell'Aser venivano ad Acerno - riferisce De Nicola - in tarda mattinata, caricavano il materiale e gli impiegati del comune firmavano. Tutto qui. Nessuno avrebbe mai immaginato una cosa simile. Ripeto siamo stati raggirati e adotteremo qualche provvedimento amministrativo per difendere il comune ed i nostri impiegati». Distinguo e prese di distanza da Albanella: «Pietro Capozzoli non è un dipendente del comune ma del Consorzio di Bacino - precisa Marisa Di Vito, commissario prefettizio di Albanella. L’equivoco si è creato perché Pietro Capozzoli seguiva l’intero processo della raccolta differenziata. Io l’ho conosciuto e mi è subito parso una persona degna ed attentissima al suo lavoro. Ho appreso quindi con enorme sorpresa e stupore il suo coinvolgimento nell’inchiesta avviata dai Noe sui rifiuti. Il mio augurio è che egli possa subito chiarire la sua posizione». Reazioni anche dalla Coistiera dove i sindaci mettono in conto la mancanza presso i propri Enti di un sistema di pesa e di formulari identificativi dei rifiuti che «venivano compilati successivamente al recupero degli scarrabili e poi controfirmati dai responsabili comunali del servizio». Una tesi che di fatto esautorerebbe i propri dipendenti da dirette responsabilità nella vicenda giudiziaria. Per il sindaco di Tramonti Armando Imperato è «un equivoco» il coinvolgimento del capo dell’ufficio tecnico Taiani. E mentre il sindaco di Scala Luigi Mansi, fiuducioso nell’operato dei suoi dipendenti, annuncia comunque «verifiche sulla raccolta», il primo cittadino di Positano Domenico Marrone ribadisce che «nella vicenda il Comune è parte lesa» per cui «esprimo fiducia nella magistratura e solidarietà al dipendente comunale che è persona sulla quale l'amministrazione ha sempre riposto la propria fiducia».

Powered by PhPeace 2.6.4