Barbirotti: «Autorizzazioni regolari ma se ci sono dei furbetti, paghino»
«La Aser spa non ha mai trattato rifiuti speciali. Si limitava a recuperare coma da testuale autorizzazione regionale lavatrici, frigoriferi, cucine, monitor tv. Poi l’azienda procedeva allo smaltimento delle parti residuali in discariche autorizzate in Germania». Il presidente del Consorzio di bacino Sa2, Dario Barbirotti, ci tiene a precisare alcuni punti che, in queste ore, sono all’attenzione degli inquirenti. «Nell’ordinanza si parla di autorizzazioni scadute alla raccolta dei rifiuti. Credo che sia impreciso e che ci sia stata una cattiva interpretazione della norma. L’autorizzazione è stata concessa alla Aser nel 2003 dall’allora commissario per l’Emergenza rifiuti Giulio Facchi. Dopo il 2003 c’è l’autorizzazione regionale del 2007 e un decreto dirigenziale di giunta regionale del marzo 2009 con il quale, contrariamente a quanto affermato negli atti di indagine, si specifica che l’Aser spa non è soggetta a Via, cioè valutazione di impatto ambientale». Parte importante dell’indagine, secondo l’Aser, ruota su una interpretazione sulla sufficienza delle autorizzazioni rilasciate, autorizzazioni che esistono fin dal 2003. Poi aggiunge: «Per quanto riguarda il presunto illecito realizzato con le condotte di truffa e falso ipotizzate e contestate è pari, come si legge negli atti giudiziari, a 15 mila euro, relativo all’arco di due mesi - febbraio ed aprile 2008 - e non certo a 2milioni e mezzo di euro. Fermo restando che laddove vengano ravvisate e provate responsabilità personali, individuali esse debbano essere perseguite. Abbiamo fiducia negli organi inquirenti». E conclude: «Mi preoccupa il problema delle maestranze visto che l’azienda è stata sottoposta sotto sequestro». E la raccolta? «La raccolta non si fa. Non ci sono alternative». A difendere i dirigenti della Aser sarà l’avvocato Silverio Sica il quale, proprio in queste ore, sta presentando ricorso contro il sequestro dell’area aziendale». L’obiettivo dell’Aser ora è «una sollecita e spedita conclusione degli accertamenti relativi all’indagine che consentano l’immediato dissequestro dell’impianto Aser spa sia in relazione alla tutela dei posti di lavoro di ben 34 famiglie che al regolare svolgimento delle attività inerenti lo smaltimento dei rifiuti». La preoccupazione di Barbirotti è che vi sia un «rischio di un notevole rallentamento e la paralisi in relazione alla tipologia dei servizi effettuati effettuati, gran parte dei quali non sono relativi ai servizi oggetto di indagine, e nonostante non vi sia alcuna ragionevole esigenza cautelare di blocco degli impianti stessi». L’Aser chiede un pieno accertamento delle eventuali responsabilità ma in un clima di indagine nel quale i fatti «pur gravi e comunque da accertare siano riportati alla loro reale entità e proporzione»