Differenziata, gli evasori abitano in centro
Differenziata in città a macchia di leopardo con ampie zone virtuose che hanno raggiunto anche il 70% e alcune aree cittadine dove i residenti non vogliono proprio saperne di separare i rifiuti e di rispettare gli orari di conferimento. Il dato generale riferito ad Avellino, ormai è consolidato oltre il 50%. L’ultima rilevazione compiuta dall’Asa riferita a gennaio fa registrare per il capoluogo, il 53,11% di differenziata, in linea con gli ultimi tre mesi. Avellino, dunque, si tiene ormai ben al di sopra del 50%, ma con evidenti difformità all’interno del territorio. Le aree cittadine «più riciclone» sono quelle periferiche: Rione San Tommaso, Rione Mazzini, Borgo Ferrovia e Rione Parco veleggiano ormai oltre il 70%, pochissimi, riferiscono dagli uffici della società di viale Italia, i casi di conferimenti impropri. Le note dolenti, invece, arrivano dal centro storico e dalla cosiddetta area sperimentale, quella dove sono sistemati ancora gli ecobox (Centro storico, Via Nappi, Corso Umberto I, corso Vittorio Emanuele, Via Roma, Corso Europa e traverse circostanti) Qui la separazione dei rifiuti è quasi nulla. Solo il 10% da una stima effettuata tenendo conto soprattutto del lavoro degli operatori dell’Asa, che a più riprese segnalano l’impossibilità ad effettuare le raccolte come prevede il calendario In pratica, i residenti del centro gettano di tutto, ed a tutte le ore. I sacchetti sono promiscui e anche lo sforzo di pochi civili cittadini viene vanificato. In linea con il dato medio, invece, le altre zone della città, il cosiddetto centro urbano, il segmento di strade, per intendersi, che si estende tutto intorno all’area sperimentale. Qualche problema, invece, si segnala ancora a rione Valle e in tutta la zona nord-ovest della città, ma le percentuali di differenziata, empiricamente registrate (perché i mezzi non hanno un percorso di raccolta definito in maniera precisa) in questa zona sfiorano comunque il 50%. Il problema, dunque, resta l’area del centro dove ancora sopravvivono gli ecobox, ma l’Asa ha già più volte sollecitato al Comune di Avellino ed al Cosmari, l’estensione del servizio di porta a porta con secchielli e carrellati, eliminando i canestri in ferro. L’amministrazione ed il Consorzio, infatti, stanno valutando l’ipotesi e sono intenzionate a seguire la modifica per incrementare le percentuali di separazione dei rifiuti anche nel cuore antico di Avellino e nel salotto buono della città. Ma c’è anche la volontà sperimentale, che annuncia l’assessore Pellecchia, di introdurre il servizio di prelievo con lettura ottica su un campione di 5mila residenti. Intanto, il dato generale, come detto, si va consolidando. Nel 2008 la differenziata ad Avellino si è fermata al 23,76% ma occorre considerare che il servizio è partito nel mese di luglio. Se si considera solo il secondo semestre, interessato appunto dal servizio, la percentuale è del 40,85%. Nell’ultimo trimestre, invece, inserendo anche il mese di gennaio del 2009, la differenziata si è attestata al 55,8%, un dato che si prevede in aumento, considerando che a partire dal mese di febbraio è stato riattivato anche il servizio di ritiro dei Raee, che in meno di due settimane ha già fatto registrare 200 prenotazioni al numero verde (840.068.477) e altrettanti cittadini che autonomamente, e civilmente, hanno consegnato gli elettrodomestici dismessi direttamente all’isola di Campo Genova, in contrada Zoccolari. Anche se certe cattive abitudini sono dure a morire.