Rifiuti, scontro Bertolaso-Procura
I magistrati negano il dissequestro delle balle rimaste in alcuni siti
24 febbraio 2009 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli
È ancora braccio di ferro tra il pool reati ambientali della Procura di Napoli e lo staff del sottosegretario ai rifiuti Guido Bertolaso, finito sotto inchiesta da parte degli stessi magistrati.
L´ultimo schiaffo arriva poche ore fa. Gli esperti incaricati dal capo della Protezione civile chiedevano al Tribunale di Napoli - dinanzi al quale è in corso il processo contro Bassolino, vertici Fibe e altri 25 imputati - un temporaneo dissequestro delle balle fuorilegge rimaste sotto sigilli in alcuni siti, da Villa Literno a Caivano, da Ponte Riccio di Giugliano a Marcianise. I motivi? Nella richiesta inoltrata dai rispettivi "commissari ad acta", cioè gli ufficiali dell´esercito posti da Bertolaso alla guida degli Stir (stabilimenti di tritovagliatura e imballaggio dei rifiuti) si paventano «rischi sanitari» per balle e percolato abbandonati da anni; si promettono «strategie di intervento» e «messa in sicurezza», così «come prescritto da Ministero dell´Ambiente e sub commissario alle bonifiche». Ma il parere espresso, di diritto, dalla Procura è netto e tranciante contro la richiesta dei collaboratori di Bertolaso. Tale domanda, replica la Procura, è irricevibile. Quella roba, rispondono in sintesi i magistrati, non va «gestita come discarica, non va "messa in sicurezza", ma rimossa». E soprattutto: responsabilità e costi di tali operazioni sono oneri che devono ricadere su Fibe, non sullo Stato.
I magistrati Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, della sezione coordinata dal procuratore aggiunto Aldo De Chiara, non si limitano dunque a dire no. Ma analizzano duramente una tale iniziativa, censurandola. Scrivono: «Si propone di sperperare denaro pubblico in sostituzione di privati», ovvero della affidataria di quegli impianti, il gruppo Fibe, tuttora sotto processo. Gli stessi pm evocano, nero su bianco, «un contesto a dir poco volutamente ambiguo e grigio». In cui si adombra l´ipotesi di voler favorire, più o meno consapevolmente, l´«ati affidataria», ovvero Fibe, «nel compiere un´attività eventualmente spettante solo ad essa». Non serve, a quanto pare, che in calce alla richiesta di dissequestro avanzata dallo staff Bertolaso si precisi che «gli interventi tesi ad evitare pregiudizi all´ambiente e rischi di carattere sanitario» saranno seguiti «da iniziative di carattere recuperatorio a carico delle società ex affidatarie».
La guerra dei rifiuti continua. E diventa ormai guerra di nervi: tra un "pezzo" di Procura e lo staff del sottosegretario. Un nuovo round che scandisce la vigilia di una decisione importante: cioè l´attesa valutazione che il procuratore capo Giandomenico Lepore, con il pm Maurizio De Marco, dovranno compiere sulla posizione degli indagati eccellenti come il sottosegretario Bertolaso, il prefetto Pansa, l´ex commissario Corrado Catenacci, prima di chiedere per loro il rinvio a giudizio o l´archiviazione. I loro nomi sono infatti finiti in uno stralcio dell´inchiesta "Rompiballe", che ha già provocato uno strappo in Procura, finendo anche dinanzi al Consiglio giudiziario e al Csm.
I magistrati Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, della sezione coordinata dal procuratore aggiunto Aldo De Chiara, non si limitano dunque a dire no. Ma analizzano duramente una tale iniziativa, censurandola. Scrivono: «Si propone di sperperare denaro pubblico in sostituzione di privati», ovvero della affidataria di quegli impianti, il gruppo Fibe, tuttora sotto processo. Gli stessi pm evocano, nero su bianco, «un contesto a dir poco volutamente ambiguo e grigio». In cui si adombra l´ipotesi di voler favorire, più o meno consapevolmente, l´«ati affidataria», ovvero Fibe, «nel compiere un´attività eventualmente spettante solo ad essa». Non serve, a quanto pare, che in calce alla richiesta di dissequestro avanzata dallo staff Bertolaso si precisi che «gli interventi tesi ad evitare pregiudizi all´ambiente e rischi di carattere sanitario» saranno seguiti «da iniziative di carattere recuperatorio a carico delle società ex affidatarie».
La guerra dei rifiuti continua. E diventa ormai guerra di nervi: tra un "pezzo" di Procura e lo staff del sottosegretario. Un nuovo round che scandisce la vigilia di una decisione importante: cioè l´attesa valutazione che il procuratore capo Giandomenico Lepore, con il pm Maurizio De Marco, dovranno compiere sulla posizione degli indagati eccellenti come il sottosegretario Bertolaso, il prefetto Pansa, l´ex commissario Corrado Catenacci, prima di chiedere per loro il rinvio a giudizio o l´archiviazione. I loro nomi sono infatti finiti in uno stralcio dell´inchiesta "Rompiballe", che ha già provocato uno strappo in Procura, finendo anche dinanzi al Consiglio giudiziario e al Csm.