Nel casertano si sperimenta un impianto che non inquina A Viareggio c'è già e produce utili per mezzo milione l'anno

Gas e compost dai rifiuti il «miracolo» di Pignataro

Ideatore del progetto è l'ingegnere Giuseppe Vitiello di Torre Annunziata, presidente di una società mista a Viareggio
22 febbraio 2009 - Pietro Falco
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

Si chiama megadissipatore la macchina con cui Pignataro Maggiore, piccolo centro del Casertano di soli 6500 abitanti, prova a dare concretezza a due antichi slogan degli ambientalisti, fino a Oggl considerati poco più che una chimera: «rifiuti zero»; e trasformazione dello smaltimento «da costo a risorsa
È una sorta di uovo di Colombo perché in pratica si fonda sul meccanismo utilizzato dai comuni dissipatori domestici, ovvero i tritarifiuti collocati sotto i lavelli della cucina, che sminuzzano e smaltiscono nello scarico i residui alimentari.
Ma a monte, c'è il brevetto di un ingegnere campano, Giuseppe Vitiello - originario di Torre Annunziata, anche se da as anni trasferito a Viareggio - che guida come presidente ed amministratore delegato la società interamente pubblica costituita poco più di un anno fa dal Comune Galeno per gestire il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Pignataro Patrimonio). Un progetto che ha alla base un'accuratissima differenziazione di tutte le materie prime, e che oltre a sviluppare l'idea su cui si fondano i dissipatori, accompagna il percorso di trasformazione dell'umido in tutte le varie fasi, fino al conseguimento delle risorse da cui è possibile trarre profitti significativi. «Il nostro impianto - spiega Vitiello - separa il secco dal liquido assai più efficacemente rispetto a tutte le altre soluzioni adottate. La parte secca, poi, in quanto tale, non necessita di costosi agenti trattanti. Grazie ad un passaggio in impianti di compostaggio, diventa fertilizzante di primissima qualità, che è molto richiesto sul mercato. Mentre la parte liquida, attraverso la lavorazione in impianti di digestione anaerobica, viene trasformata in biogas. E l'acqua rimanente, può essere tranquillamente utilizzata per irrigare i Campi».
Un ciclo completo, quindi, che integra due processi l'anaerobico e l'aerobico - fino ad oggi considerati come soluzioni contrapposte o comunque alternative. Ma che per essere davvero efficiente necessita di avere nel raggio di pochi chilometri tutti e tre gli impianti. «Il megadissipatore c'è già - sottolinea Vitiello - ce l'ha realizzato, per circa 500 mila euro, un'azienda di Reggio Emilia. Ora siamo solo in attesa della definitiva autorizzazione per l'operatività da parte del sottosegretario ai rifiuti: non credo possano esserci problemi di sorta». La struttura di Guido Bertolaso ha chiesto un parere all'Avvocatura dello Stato: dovrebbe arrivare a giorni «Nel frattempo aggiunge Vitiello -, abbiamo anche risposto ad un bando della Regione per ottenere finanziamenti per l'impianto di compostaggio e per quello di digestione anaerobica, che dovrebbero costare non più di 5 o 6 milioni di euro. Alla fine saremo in grado di trattare fino a 50 tonnellate al giorno di materia umida, il che vuoi dire rispondere al fabbisogno di un bacino d'utenza di circa 80-100 mila abitanti».
Da una tonnellata di umido si ottengono 200 metri cubi di biogas, che a loro volta garantiscono 6 kwh per metro cubo di energia elettrica oltre a quella calorica. Mentre il compost ha un valore di mercato di almeno 500 euro a tonnellata». Per rendere l'idea - spiega Vitiello - la società pubblica di proprietà del Comune di Viareggio che io presiedo, e che dal 2002 ha avviato un progetto pilota analogo, anche se con un impianto molto più piccolo, in grado di lavorare solo 5 tonnellate di umido al Giorno, produce utili per circa 500 mila euro all'anno»

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