Scontro politico in aula sulle responsabilità Protesta anche un gruppo di lavoratori senza stipendio

Caso Saba, muro contro muro in Consiglio

Petteruti: il Comune non ha colpe, rispettata la procedura. L’opposizione: mancano proposte, è il caos
20 febbraio 2009 - Daniela Volpecina
Fonte: Il Mattino Caserta

Tutti dal prefetto questa mattina: sindaco, assessori e consiglieri per palesare un disagio, quello legato all’emergenza rifiuti, che al momento non lascia intravedere alcuno spiraglio all’orizzonte. Si è conclusa così ieri sera, tra poche proposte e tante polemiche, la lunga seduta di consiglio comunale sui rifiuti voluta dal sindaco Nicodemo Petteruti, per informare maggioranza e opposizione sulla spinosa vicenda Saba che ha trascinato la città nel degrado più assoluto. L’interdittiva antimafia emanata dalla prefettura di Napoli nei confronti della società lo scorso 3 febbraio ha costretto infatti l’ente a rescindere il contratto e a bloccare il versamento degli ultimi due canoni mensili in attesa della pronuncia del Tar (al quale si è rivolta la società per ottenere la sospensiva del provvedimento) e soprattutto dell’affidamento della nuova gara (della durata di appena 4 mesi) bandita dal Comune per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. La società dal canto suo ha congelato gli stipendi dei 175 lavoratori che per tutta risposta hanno incrociato le braccia, bloccando di fatto la raccolta dei rifiuti che da giorni continuano ad ammassarsi su strade e marciapiedi. Secondo Petteruti il Comune «non ha alcuna colpa di tutto ciò e non risponde delle accuse che qualcuno le ha mosso sull’affidabilità della società e su come è stata gestita la gara di appalto. I nostri dirigenti sono stati molto scrupolosi e hanno chiesto il certificato antimafia il 6 maggio, addirittura prima dell’aggiudicazione del bando, ponendo dei requisiti piuttosto rigidi che in Italia possiedono appena 22 aziende. Non potevamo immaginare che sarebbe accaduto tutto ciò». Il nodo resta però l’incognita dei lavoratori, una ventina quelli presenti in aula ieri, che rivendicano lo stipendio di gennaio. E a chi, come Enzo Ferraro (An) e Alessandro Barbieri (Pd), gli fa notare che in quasi tutti i comuni che si sono trovati in una situazione analoga, i sindaci e i commissari prefettizi (come nel caso del Comune di Arzano) hanno continuato a versare i canoni alla Saba e ottenuto che la società continuasse a lavorare fino alla scadenza prevista dalla normativa, il sindaco ha replicato: «Probabilmente il protocollo di legalità stipulato da questi enti lo consentiva, nel nostro caso abbiamo incassato persino il no dello staff di Bertolaso e siamo in attesa di un parere dell’Avvocatura dello Stato. Al governo ho chiesto addirittura l’impiego dell’Esercito per ripulire le strade ma ha risposto picche». Tra le proposte, l’ipotesi di Nicola Garofalo (Fi) di realizzare una municipalizzata e quella dell’indipendente Nello Spirito (avallata anche dall’udc Giuseppe Greco) di rivolgersi al Consorzio unico o ad una società a capitale interamente pubblico. Critica la posizione di Pio Del Gaudio (An), Teresa Ucciero (Fi) e Lorenzo Gentile (Pd) sull’efficacia di un consiglio comunale privo di proposte concrete da parte del sindaco e dell’assessore all’ambiente.

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