I tecnici: solo 48 ore poi sarà crisi profonda

A fine mese la gara per l’assegnazione provvisoria di un altro appalto Durerà 4 mesi
19 febbraio 2009 - da.vo.
Fonte: Il Mattino Caserta

La situazione rifiuti in città non è ancora allarmante ma lo sarà tra 48 ore se nel frattempo non saranno stati adottati i dovuti accorgimenti. Lo rende noto l’ufficio Ecologia del Comune di Caserta che ha avviato un’intensa attività di monitoraggio sul territorio per registrare le conseguenze del rallentamento delle operazioni di raccolta e smaltimento. Lo stato di agitazione dei 175 lavoratori della Saba (che oltre agli stipendi di gennaio attendono ancora la mensilità di luglio oltre che il trattamento di fine rapporto maturato a seguito del passaggio di consegne tra la Sace e la Saba) ha fatto ripiombare infatti la città nel degrado. Carrellati e cassonetti stracolmi di rifiuti e sacchetti disseminati ovunque su strade e marciapiedi stanno facendo temere una nuova ondata di emergenza. Abbondano infatti a ogni angolo carta, cartone e multimateriale (vale a dire confezioni in plastica, vaschette di alluminio, bombolette spray, lattine per bevande e non solo), sensibilmente più ridotte le quantità di umido e indifferenziato (giocattoli, stracci e pannolini, contenitori per pizze da asporto, carta oleata ma anche ceramica e porcellana) mentre appaiono traboccanti le campane per la raccolta del vetro. La situazione, che fa registrare i casi più gravi in prossimità degli esercizi commerciali, presenta criticità soprattutto in periferia e nelle frazioni dove vicoli e stradine strette sommerse dai sacchetti diventano spesso un ostacolo alla viabilità. A preoccupare in queste ore i cittadini la consapevolezza di non avere alternative, se non quella di tenere i rifiuti in casa, considerato che container scarrabili e cassonetti sono stati oramai completamente rimossi dalle strade. L’ipotesi accarezzata nelle ultime ore dall’ufficio tecnico di Palazzo Castropignano di ripristinare i cassonetti in strada non è stata ben accolta dall’ufficio Ecologia che teme un passo indietro sul piano della differenziata. Raccolta che, secondo gli ultimi dati forniti dalla Saba, avrebbe raggiunto in città il 53 per cento. Un dato che rischia ora di essere messo fortemente in discussione. Critica intanto la posizione dei sindacati che non intravedono all’orizzonte spiragli per i lavoratori Saba e che, a margine del vertice in Prefettura di ieri mattina, hanno definito «vincolate e non negoziabili le determinazioni delle istituzioni» e ribadito lo stato di agitazione della categoria «che - spiegano - difficilmente potrà riprendere le normali attività se prima non si sbloccherà la situazione degli stipendi». Sul tema dei rifiuti intanto si sono confrontati ieri sera nella parrocchia «Maria SS. del Carmine e San Giovanni Bosco» di Falciano cittadini, associazioni, comitati di quartiere e amministratori di condominio per un dibattito pubblico sulle possibili soluzioni da adottare per far fronte al brusco stop subito in questi giorni dalla raccolta differenziata porta a porta. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, anche il sindaco Nicodemo Petteruti, il presidente del consiglio, Arturo Di Palo e il consigliere comunale del Pd, Andrea Boccagna, che hanno invitato i presenti a partecipare compatti alla seduta consiliare in programma per questo pomeriggio. È partito intanto il conto alla rovescia per l’affidamento della nuova gara per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. L’appalto, della durata di appena quattro mesi salvo proroghe, dovrebbe essere aggiudicato il prossimo 25 febbraio.

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