Astensione dei dipendenti che ieri non hanno raccolto l’immondizia Oggi summit in prefettura

Saba, sui canoni è scontro con il Comune

L’amministrazione ha sospeso i pagamenti delle quote all’azienda. I lavoratori senza salario
17 febbraio 2009 - Daniela Volpecina
Fonte: Il Mattino Caserta

La raccolta rifiuti in città è ferma al palo da due giorni. Cumuli di sacchetti fanno infatti bella mostra di sé un po’ ovunque in strada da domenica, da quando cioè i 175 lavoratori della Saba hanno incrociato le braccia per protestare contro la mancata erogazione degli stipendi di gennaio. La società avrebbe infatti congelato i salari perché in attesa di incassare ben due canoni (relativi ai mesi di dicembre e gennaio) dal Comune di Caserta pari a circa due milioni di euro. Somme fino ad ora anticipate dalla Saba che, fanno sapere i vertici della società, difficilmente potrà far fronte agli arretrati se non incasserà le quote dovute dall'Ente. L'amministrazione Petteruti, dal canto suo, si giustifica sottolineando che la necessità di bloccare i pagamenti e di revocare l'appalto quinquennale è stata innescata dalla ben nota vicenda giudiziaria che ha investito la Saba nelle ultime settimane. Colpita dall'interdittiva antimafia, emanata dalla Prefettura di Napoli per presunti tentativi di infiltrazioni camorristiche, la società - che opera in undici comuni tra le province di Napoli e Caserta - si è vista rescindere infatti tutti i contratti così come previsto dalla normativa antimafia e dal protocollo sulla legalità. Su questa scia si è mosso anche il Comune di Caserta che, oltre a revocare l'assegnazione del servizio di nettezza urbana, si è avvalso anche della clausola che consente di trattenere una penale, pari a circa il dieci per cento dell'appalto, (che equivale a circa sei milioni di euro), a titolo di risarcimento danni. E intanto sulla spinosa vicenda - che potrebbe avere conseguenze igienico-sanitarie preoccupanti per il territorio se la raccolta dei rifiuti non riprenderà in tempi brevi - si terrà questa mattina un incontro in prefettura al quale interverranno anche il sindaco Nicodemo Petteruti e l'assessore all'ambiente Luigi Del Rosso. Il vertice, chiesto a gran voce ieri mattina dai rappresentanti sindacali dei lavoratori Saba, dovrebbe far luce sulle possibili soluzioni da adottare in città in attesa della risposta del ministero dell'Interno al quale il Comune di Caserta - in sinergia con altre otto amministrazioni pubbliche (si tratta di Marcianise, Arzano, Casalnuovo, Cercola, Ottaviano, Sant'Antimo, Torre del Greco e Volla) - ha inviato una chiara richiesta di intervento. L'auspicio delle organizzazioni sindacali è ottenere dalla giunta Petteruti almeno il versamento del canone di dicembre sufficiente, a loro avviso, a far fronte agli stipendi di gennaio dei 175 dipendenti (che tra l'altro sono ancora in attesa di percepire le competenze di luglio oltre che il trattamento di fine rapporto maturato a seguito del passaggio di consegne tra la Sace e la Saba). Una opzione che allo stato pare non condivisa da Palazzo Castropignano che sembra invece intenzionato a rivendicare anche la polizza fideiussoria (pari a circa tre milioni di euro) prevista dal contratto. Sul brusco stop alla raccolta differenziata «porta a porta», è stato intanto promosso da cittadini, associazioni e comitati di quartiere un dibattito pubblico che si terrà domani sera a partire dalle ore 19 nella parrocchia «Maria SS. del Carmine e San Giovanni Bosco» di Falciano. Si tratta della terza assemblea pubblica, dopo quelle tenute a Puccianiello e al quartiere Acquaviva, per dare voce alle preoccupazioni dei cittadini su una tematica particolarmente attuale quale quella dei rifiuti e al contempo per riflettere sulle possibili soluzioni. Alla riunione parteciperà anche il vice presidente dell'Anaci, l'associazione nazionale degli amministratori di condominio, Ciro Ascione, che sull'argomento ha chiesto e ottenuto dal Comune alcune modifiche all'ordinanza sindacale che ha introdotto il «porta a porta».

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