Rifiuti e clan, in aula duecento testi d’accusa
Duecento testi d’accusa nel processo al sacco di Pianura. Una mossa che dà inizio alla ricostruzione in aula di una delle pagine più buie della cronaca cittadina. La Procura ha infatti depositato la lista testi alla vigilia della prima udienza del processo alla presunta devastazione di Pianura, durante la mobilitazione popolare contro l’apertura della discarica di via Contrada Pisani. Nelle stesse ore il Comune di Napoli presenterà la richiesta di costituzione di parte civile, per la devastazione di un intero perimetro cittadino. Palazzo San Giacomo sottolinea i danni all’immagine, ma anche le spese sofferte per l’arredo urbano e le corse saltate dei mezzi dell’Anm. Il doppio appuntamento in aula. Oggi, dunque, due udienze: dinanzi alla nona sezione penale, presidente Nicotra, la prima udienza a carico dei venti imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario; e davanti al gup Vincenzo Alabiso, dove è prevista la requisitoria a carico degli imputati giudicati con il rito abbreviato. Un doppio appuntamento in aula, dunque, sui giorni neri della banlieue napoletana. Gennaio 2008, le strade del centro cittadino seppellite dalla spazzatura, ma anche barricate per impedire la riapertura della vecchia discarica dei Pisani: scene che sostituirono agli occhi dell’opinione pubblica internazionale la più rassicurante cartolina del Golfo di Napoli. L’inchiesta sugli scontri per i rifiuti si è conclusa lo scorso autunno con trentasette arresti: ai domiciliari finì Giorgio Nugnes, ex assessore comunale morto suicida il 29 novembre; in cella, prima di passare ai domiciliari, il consigliere comunale di An Marco Nonno (che ha scelto il rito ordinario), qualche imprenditore e decine di teppisti riconducibili al tifo organizzato, i Niss e le Teste matte. La Procura ipotizza anche la presenza della camorra dei Lago-Marra-Racise, sulla scorta del racconto di due pentiti. Duecento testimoni in aula. È il pm della Dda Antonello Ardituro a calare i suoi assi. La lista testi è di duecento nomi. Tra questi il consigliere regionale Pietro Diodato (Pdl), che ha più volte puntato l’indice contro il presunto intreccio politico-affaristico a monte della protesta antidiscarica di Pianura. Il pm punta ad ascoltare in aula anche due pentiti di camorra, Mario Toller e Giovanni Gilardi. Quest’ultimo ha recentemente dichiarato di aver consegnato 10mila euro al clan Lago, soldi poi girati a Marco Nonno con il compito di stipendiare i teppisti del Niss (niente incontri solo scontri). Difeso dai penalisti Giovanni Belleré e Sergio Rastrelli, Nonno questa mattina sarà in aula, pronto a dimostrare la propria estraneità alle accuse. Tra i testi dei pm, anche i commercianti costretti a chiudere i negozi da minacciose ronde di quartiere e gli autisti dei mezzi dell’Anm, costretti ad interrompere la corsa e a lasciare i bus, poi dati alle fiamme. Il Comune chiede i danni. Rappresentato dal penalista Pino Dardo, il Comune depositerà la propria richiesta in entrambe le udienze. Un intervento chiesto a viva voce dallo stesso pm, che lo scorso dicembre aveva sottolineato l’assenza del Comune, durante la requisitoria a carico di alcuni tifosi che avevano patteggiato la condanna. Parte civile anche l’Anm, rappresentata in aula dai penalisti Mario e Luigi Tuccillo. Le corse saltate. Secondo l’ufficio Mobilità del Comune, in pochi giorni sarebbero saltate fino a mille corse di bus dell’Anm, per un danno di 90mila euro. Restano da calcolare i danni all’immagine e all’arredo urbano.