Traffico di veleni imprenditori arrestati

Coinvolte aziende di Napoli, Marcianise e Terni
12 febbraio 2009 - Nello Mazzone
Fonte: Il Mattino

Tra Frattamaggiore e Frattaminore sono stati arrestati Francesco Giordano, legale rappresentante della ditta Itc, con sede a Parete; Angelo Giordano e Mariano Giordano. Hanno ottenuto il beneficio dei domiciliari Fancesco Alfarano, amministratore legale di un'altra scietà del settore, la Olmet, con sede legale a Napoli e stabilimento a Marcianise, e Fabio Riselli di Terni, responsabile della produzione dell'Ilfer di Terni. È sfuggito alla cattura Gaspare Giordano proprietario e gestore della ditta Commet. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti speciali, falso e truffa. I notevoli guadagni conseguiti dalla persone indagate derivavano dal risparmio delle spese che non sostenevano per le fasi previste dalla legge, di recupero, bonifica, trasporto, con false documentazioni, e smaltimento dei rifiuti in impianti non autorizzati. Gli accusati usavano anche, falsificando le documentazioni, automezzi già sottoposti a sequestro penale in altre province italiane. Altre sei persone arrestate, un'area di 800 metri quadrati adibita a discarica abusiva di rifiuti pericolosi e speciali finita sotto sequestro ed un carico di 500 chilogrammi di ingombranti che stava per essere depositato ai bordi della strada. È il bilancio complessivo di due blitz compiuti nella mattinata di ieri dai carabinieri di Monterusciello e Mugnano nell'ambito dei controlli per la repressione dello smaltimento illecito di rifiuti. A Pozzuoli i militari hanno scoperto una discarica abusiva in via Monterusciello: Giuseppe Aran, 27enne di Pozzuoli, e Gaetano Vallone, 25 anni pregiudicato di Giugliano, sono stati trovati a bordo di un furgoncino Ape in via Ungaretti, mentre erano intenti a trasportare rifiuti speciali. La pattuglia dei carabinieri ha fermato e sequestrato il furgoncino, sprovvisto di targa e privo dell'assicurazione: stipati sul motocarro c'erano parti meccaniche, pezzi di motore di autovetture, scocche di carrozzeria e materiale ferroso. I due pregiudicati sono finiti in manette con l'accusa di concorso in trasporto abusivo di rifiuti speciali pericolosi. Scarti destinati ad essere smaltiti in maniera illegale all'interno di un'area di circa 800 metri quadrati che era stata trasformata in discarica per lo smaltimento di materiale altamente inquinante come batterie di autovetture e motoveicoli, materiale ferroso di risulta, pneumatici, fusti esausti di olio per motore. In manette, con l'accusa di violazione delle leggi in materia di tutela ambientale, sono finiti i gestori della discarca: il 66enne pregiudicato di Pozzuoli Antonio Vallefuoco ed il 43enne del Ghana Abraham Kyereh. A Mugnano i carabinieri hanno invece fermato ed ammanettato con l'accusa di trasporto ed abbandono di rifiuti pericolosi i fratelli Pietro e Giuseppe D'Aniello, quest'ultimo incensurato, sorpresi a bordo di un autocarro cassonato di proprietà del 39enne Pietro D'Aniello. I due sono stati scoperti mentre abbandonavano per strada bombole di Gpl, un frigorifero, reti metalliche, mobili da cucina. Circa 500 chili di rifiuti speciali, per un business da alcune centinaia di euro (frutto del prelievo e dello smaltimento abusivo degli ingombranti), che il personale dell'Arpac ha analizzato e definito «altamente inquinante».

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