La relazione annuale a Roma del procuratore Pasqualucci: a fronte di ingenti perdite difficile il recupero delle somme

«Rifiuti, danni allo Stato per 45 milioni»

La Corte dei Conti: sull’emergenza in Campania in corso due giudizi sull’Asìa e sulla raccolta a Caserta
12 febbraio 2009
Fonte: Il Mattino

L’emergenza rifiuti in Campania torna in primo piano e questa volta nella relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, Nel 2008 sono arrivare le prime condanne da parte della magistratura contabile regionale per un totale di 650mila euro, ma restano da definire altri due giudizi per un totale di 45milioni di euro di danni. Le indagini riguardano la società partecipata pubblica che gestisce la raccolta dei rifiuti a Napoli, l’Asia, e la gestione del servizio di raccolta della spazzatura di Caserta. Le condanne sono state provocate dalla mancata utilizzazione di impianti di riciclaggio e siti e dalle spese non utilizzate. Un caso grave tanto che Pasqualucci spiega: «Tenuto conto delle numerosissime istruttorie in corso e dell’entità dei danni ancora da perseguire, si è provveduto a chiedere e ottenere da parte del commissario straordinario per i rifiuti la costituzione in mora dei soggetti pubblici a vario titolo coinvolti che coincidono con i massimi vertici pro tempore regionali comunali e del commissariato rifiuti». Un tentativo di recuperare i fondi che dovrebbe avere nuovi sviluppi nei prossimi mesi. Grazie all’attività investigativa sono stati individuati danni da risarcire allo stato alla Regione, a numerosi Comuni e consorzi di bacino per più di 14 mila euro con inviti a dedurre per 35 milioni di euro. Ma Pasqualucci non è ottimista. Sottolinea infatti: «Su questa vicenda, come è ovvio, possono farsi e sono state fatte considerazioni e valutazioni di vario ordine; quello che sembra necessario considerare in questa sede è che di fronte all’ingente entità delle perdite economiche e alla gravità del danno d’immagine del Paese le possibilità di ristoro sono correlate e condizionare dalla capacità-potenzialità economica assolutamente inadeguata dei soggetti coinvolti». C’è il rischio,dunque, che chi ha provocato i danni non sia in condizione di pagare. Ma non solo. Bisogna considerare anche «le inadeguatezze procedimentali che caratterizzano la fase dell’esecuzione delle decisioni di condanna». Da anni la Corte dei Conti si occupa del dramma dei rifiuti: dalla magistratura contabile, ad esempio, sono partite le indagini sui rimborsi spesa dell’ ex sub commissario Giulio Facchi condannato, poi, per aver incassato ventimila euro per rimborsi non dovuti. E al Comune di Napoli è stata contestata la mancata utilizzazione del personale Lsu dello stesso Consorzio di Bacino Napoli 5. In questo caso il presunto danno erariale sarebbe stato di 35 milioni di euro. I lavoratori sono transitati solo in questi giorni nelle fila dell’Asia mentre dal 2000 in poi non sono mai stati utilizzati a nella raccolta differenziata a cui erano stati inizialmente destinati. La stessa Corte dei Conti ha condannato Antonio Bassolino a pagare, di tasca propria, 48mila euro, perché, nel 2001, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha erogato compensi illegittimi alla commissione giudicatrice dell’appalto-concorso relativo alla fornitura del sistema informativo della struttura commissariale.

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