Rifiuti, raccolta «legata» al Tar
La vicenda Saba continua a tenere banco in città. I riflettori sono puntati in queste ore sul Comune di Arzano dove si attende con ansia il responso del Tar Campania. È partito da qui, infatti, il primo ricorso della società napoletana che ha impugnato il provvedimento di revoca dell'appalto stilato dall'amministrazione comunale a seguito dell'interdittiva antimafia emanata dalla Prefettura di Napoli per presunti tentativi di infiltrazione camorristica. Un caso praticamente analogo a quello casertano dove si guarda con attenzione alle risultanze dei giudici. Sulla vicenda di Arzano il tribunale regionale si pronuncerà infatti il prossimo 25 febbraio. In quella data la Camera di Consiglio dovrà stabilire se accogliere oppure no la richiesta di sospensiva avanzata dalla società. Nel caso in cui il tribunale dovesse pronunciarsi favorevolmente, la Saba potrebbe continuare a svolgere il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti sul territorio fino a quando il Tar non entrerà nel merito. Un provvedimento che, è facile immaginare, potrebbe essere esteso a tutti gli altri comuni (11 in tutto tra le province di Caserta e Napoli) che si trovano nelle stesse condizioni. A Palazzo Castropignano intanto si lavora alla stesura del documento da inviare al Ministero dell'Interno, al commissariato di governo, ai prefetti di Napoli e Caserta e alla Regione per chiedere la convocazione urgente di un tavolo di concertazione che possa individuare tutte le possibili soluzioni atte a scongiurare una nuova ondata di emergenza rifiuti. Se, infatti, non verrà individuata al più presto una nuova società in grado di sostituire la Saba, la città rischierà seriamente di essere sepolta dall'immondizia. La bozza del documento, approntata dall'ufficio legale, sarà supervisionata questa mattina dal sindaco Petteruti prima di essere inviata alle autorità. Nel frattempo si studiano i possibili accorgimenti da adottare sul territorio in sinergia con gli altri comuni investiti dallo stesso problema (è il caso tra gli altri di Marcianise, Casalnuovo, Cercola, Ottaviano, Sant'Antimo, Torre del Greco e Volla oltre naturalmente al Comune di Arzano). Tra le ipotesi più gettonate figura naturalmente l'affidamento diretto dell'incarico, per un periodo non superiore ai sei mesi, ad un'altra azienda, così come garantito dalla legge in questi casi, anche se non sarà facile individuare in così poco tempo (tra meno di un mese il servizio di raccolta ad opera della Saba verrà interrotto salvo diverse disposizioni del Tar) una società che abbia i requisiti e che sia disposta a gestire il ciclo integrato dei rifiuti in un simile contesto. L'auspicio è che il governo intervenga tempestivamente non soltanto per fornire un sostegno economico ai Comuni coinvolti ma anche per fare da Garante in caso di una nuova assegnazione. Intanto in città la raccolta differenziata «porta a porta» continua ad essere effettuata a macchia di leopardo con gravi ripercussioni sulle frazioni e sulle periferie dove più spesso si registrano accumuli di sacchetti in strada.