PUSTARZA

Percolato dai tir denunciati dodici autisti

12 febbraio 2009 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Ariano Irpino. Compattatori diretti alla discarica di Pustarza, oltre ad emanare odori nauseabondi, perdevano anche abbondante percolato lungo tutto il percorso. I carabinieri della Compagnia di Ariano, coordinati dal capitano D'Antonio, nel corso dei servizi di perlustrazione svolti lungo la Statale 90 e la provinciale 10, hanno deferito in stato di libertà 12 autotrasportatori. In particolare, dopo aver fermato e controllato accuratamente sei mezzi di proprietà di aziende aventi sede legale a Battipaglia, Casapesenna, Maddaloni, Sant'Anastasia, Volla, hanno appurato che i rifiuti venivano trasportati in cassoni non completamente chiusi e conformi alla prescrizioni previste. Dalle verifiche sono emerse responsabilità penali a carico di S. G., 41enne, di D. L. M., 52 anni, entrambi della provincia di Caserta, di C. M., trentottenne e C. R., 43enne di origine rumena, ma residenti a San Cipriano D'Aversa, di U. F., 41enne, O. L., 49 anni della provincia di Salerno e di D. A. G., 41 anni e E.L., 31 anni, napoletano. I sei autotrasportatori sono stati denunciati per aver violato le autorizzazioni regionali occorrenti per il trasporto e il conferimento dei rifiuti in discarica. Altri tre autotrasportatori sono stati, invece, deferiti in stato di libertà per rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale. I carabinieri, sono intervenuti a seguito delle legittime lamentele di diversi residenti delle contrade Camporeale e Scalo di Savignano. I militi hanno provveduto a generalizzare gli autotrasportatori prima di invitarli a riprendere il loro cammino verso le destinazioni di partenza. Ma tre di loro, tutti residenti nella provincia di Napoli, non hanno voluto esibire i propri documenti di identità. A quel punto ai carabinieri di Greci non è rimasto che accompagnarli in caserma, identificarli compiutamente, accertando che non ci fossero a loro carico provvedimenti della magistratura e, infine, deferirli in stato di libertà per rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale. Si tratta di D. B. A, 26enne, di D.B.S., 35enne e di C. I.,ventiseienne.

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