Il vicesindaco Santangelo «Pestati i piedi a qualcuno» Il Pdl: «Clamoroso autogol il Comune viola la legge»

Il Comune sfida il Tar: Bagnoli non si ferma

Iervolino al contrattacco dopo lo stop dei giudici: faremo opposizione, non si possono perdere 250 posti di lavoro
11 febbraio 2009 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

«Non fermeremo i cantieri di Bagnoli, ricorreremo al Consiglio di Stato». Il sindaco Rosa Iervolino sfida il Tar che ha annullato la delibera del Piano urbanistico esecutivo di Bagnoli (violati secondo i giudici i vincoli paesaggistici nella parte relativa alla costruzione del porto canale), e va avanti. I due cantieri per la «Porta del Parco» e «l’Acquario Tematico» non si fermano. «Anche perché - sottolinea la Iervolino in un comunicato - non si possono mettere a rischio altri 250 posti di lavoro a Napoli, dove già la crisi occupazionale è molto acuta». Dal Comune dunque precisano come stanno le cose dopo la sentenza choc: «Nessun problema di operatività - si legge ancora nella nota - si pone per il cantiere del Parco dello Sport e per quello della bonifica in atto nell’area ex Italsider, in quanto tali attività prescindono del tutto dalla sentenza stessa». La decisione di non fermare i cantieri è stata comunicata alla Bagnolifutura, la società di trasformazione urbana interamente pubblica che ha il compito di far nascere la nuova Bagnoli, con una lettera. Venerdì la società terrà un consiglio di amministrazione straordinario per prendere atto della sentenza e della volontà del maggiore azionista, appunto il Comune. «Bagnoli non si ferma» ripete la Iervolino al termine di una lunga riunione con il vicesindaco Tino Santangelo che ha la delega all’Urbanistica e l’assessore all’Avvocatura Luigi Scotti, l’ex guardasigilli. «Non sarà sospesa o rallentata nessuna attività di progettazione e realizzazione delle infrastrutture – spiega Santangelo – tantomeno l’avvio della procedura di vendita dei suoli e ribadiamo l’impegno del Comune a determinare un miglioramento dell’offerta abitativa». Resta da capire chi acquisterà mai suoli la cui destinazione al momento non è chiara. Ma il vicesindaco non sembra avere tentennamenti: «Il Comune - dice - pur nel rispetto dell’operato della magistratura proseguirà nell’attuazione del Piano Bagnoli, la validità e fondatezza delle cui scelte non sono in discussione». Il vicesindaco non intende mettere mano a modifiche: «Ci sono dei momenti nei quali l’interesse della città si scontra con degli eccessi di tutela delle Soprintendenze». Santangelo ha il dente avvelenato e non lo nasconde: «In materia urbanistica, pur legittimi, gli interessi sono conflittuali, ci sono opinioni diverse sulle destinazioni della zone della città. Forse applicando il Prg pestiamo i piedi a qualcuno. A quelli che la pensano in modo diverso da noi. Certo non sarà un abitante di Coroglio che fa ricorso a fermarci». Su Bagnoli però le ombre di nuovi ritardi si allungano minacciose. I soldi per rimuovere la colmata a mare non ci sono: «Lo ha detto il provveditore alle opere pubbliche - conclude il vicesindaco - che non ci sono soldi, quanto a cambiamenti del progetto di rimozione questi li può stabilire solo il ministero dell’Ambiente». Dure critiche arrivano dalle opposizioni di centrodestra: «Il Tar non ferma nulla perché a Bagnoli nulla è stato fatto» ironizza Paolo Russo coordinatore di Forza Italia. «Commissariare la Bagnolifutura che è andata avanti nonostante i pareri contrari della Soprintendenza, è un clamoroso autogol» è la richiesta di Ciro Signoriello consigliere comunale di Forza Italia. «La sentenza del Tar non deve diventare un alibi per coprire vecchi ritardi e inefficienze» è invece la riflessione di Domenico Palmieri del Nuovo Psi.

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