Petteruti e gli altri sindaci degli 11 Comuni dove opera l’impresa in attesa di una risposta del Viminale

Rifiuti, la Saba resterà altri trenta giorni

Non si ferma la raccolta dopo la rescissione del contratto. L’azienda: siamo vittime di un errore
11 febbraio 2009 - Daniela Volpecina
Fonte: Il mattino Caserta

La rescissione del contratto con la Ecologia Saba non interromperà nell'immediato la raccolta dei rifiuti in città. Il servizio continuerà infatti a essere assicurato almeno per altri trenta giorni. A garantirlo è l'amministratore unico della società, Beniamino Sabatino, che nel frattempo spera in una pronuncia favorevole del Tar Campania. La Saba ha infatti già impugnato il provvedimento di revoca dell'appalto predisposto dal Comune di Caserta all'indomani dell'interdittiva antimafia emanata dalla Prefettura di Napoli per presunti tentativi di infiltrazioni mafiose a opera di organizzazioni criminali. Un provvedimento che la Saba continua a definire frutto di un mero equivoco «che presto verrà chiarito» e che ha investito ben undici comuni campani, ovvero tutti i territori dove la società prestava la sua attività. «Sono una persona onesta e lo dimostrerò nelle sedi giudiziarie - ha spiegato al riguardo l'amministratore - sono certo che presto si farà luce sull'intera vicenda e tornerà il sereno sulla Saba. Credo fortemente nel progetto avviato sul territorio ed è per questo che con grande professionalità la società continuerà a garantire il servizio di raccolta in città fino a quando l'amministrazione Petteruti ce lo consentirà per non arrecare ulteriori disagi ai casertani». E in merito a una eventuale richiesta di risarcimento danni da parte del Comune di Caserta (la somma dovrebbe aggirarsi sui sei milioni di euro pari a circa il dieci per cento dell'appalto) e degli altri Enti coinvolti, Beniamino Sabatino ha aggiunto: «Non riesco proprio a immaginare che tipo di danni potrebbero aver subito i Comuni da questa vicenda. La Saba ha investito oltre sette milioni di euro per avviare la raccolta differenziata in questi territori, un importo notevole che necessità di almeno cinque anni per essere ammortizzato, pertanto sarà la società a chiedere un risarcimento danni ai Comuni in caso di responso favorevole da parte del Tar». Tra le iniziative della Saba anche la richiesta di riesame della pratica avviata dalla Prefettura di Napoli: «Si tratta sicuramente di un errore - ha precisato l'amministratore unico dell’azienda - al quale bisogno porre rimedio al più presto». Rassicurazioni sono giunte infine anche sugli stipendi di gennaio che dovrebbero essere erogati senza alcun problema ai circa settecento dipendenti della società. Ma intanto il Comune di Caserta - che unitamente alle altre amministrazioni coinvolte (è il caso tra gli altri di Marcianise, Arzano, Casalnuovo, Cercola, Ottaviano, Sant'Antimo, Torre del Greco e Volla) ha deciso di appellarsi al ministero dell'Interno per ottenere la convocazione urgente al Viminale di un tavolo di concertazione al quale prendano parte anche le prefetture di Napoli e Caserta e il commissariato di Governo per l'emergenza rifiuti - sta valutando due diverse possibilità per il dopo Saba. Ricorrere a un affidamento diretto, seppur temporaneo, del servizio di raccolta e smaltimento magari proprio attraverso una procedura negoziata - in attesa dei tempi tecnici necessari per l'aggiudicazione di un nuovo appalto - o in alternativa procedere con una gestione autonoma del ciclo integrato dei rifiuti. Due ipotesi difficili da mettere in pratica senza il sostegno economico del governo e che tra l'altro potrebbero esporre la nuova eventuale assegnataria ad un contenzioso con la Saba. L’auspicio è che l'Ente adotti i dovuti accorgimenti in tempi rapidi per scongiurare il pericolo di una nuova emergenza rifiuti che vedrebbe la città ripiombare nel degrado più assoluto come, si ricorderà, avvenne - seppure per motivi diversi - nel dicembre del 2007.

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