Interdittiva antimafia lo staff di Bertolaso «Procedura negoziata per uscire dalla crisi»

«Affidamento provvisorio, poi un’altra gara»

Il commissariato di governo al Comune: rescindere il contratto con la Saba. Il nodo del contenzioso economico
8 febbraio 2009 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Primo: rescindere il contratto con la Saba; nelle more della definizione di una nuova gara per l’affidamento del servizio il Comune, in base all’articolo 57 del Decreto legislativo 163/06, può optare per una procedura negoziata (che è differente dall’affidamento diretto) individuando un’impresa che abbia i requisiti tecnici e formali per poter assicurare il servizio. Sono le indicazioni che i tecnici e i consulenti legali della struttura del sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso hanno fatto pervenire all’amministrazione comunale di Caserta per agevolare una «exit strategy» dopo il caso sollevato dall’interdittiva antimafia che la prefettura di Napoli ha emesso a carico della Saba, la società di Ercolano (sede legale in via Panoramica, 69) che lo scorso anno si era aggiudicata l’appalto per la raccolta e lo smaltimento rifiuti in città. È l’esito di una serie di contatti avviati dal Comune con i tecnici di Palazzo Salerno: nulla di scritto, dal momento - precisano da Napoli - che le procedure da adottare spettano all’ente locale casertano. Ma nei contatti si parla di «una posizione chiara e trasparente» - non hanno mancato di rimarcare i funzionari della struttura del sottosegretario - cui il Comune può ricorrere. È chiaro che la Saba, dal canto suo, muoverà i passi che ritiene opportuni per chiarire la sua posizione. Ma - ed è questo un altro punto focalizzato dallo staff di Bertolaso - la situazione potrebbe avere dei risvolti anche economici: il Comune di Caserta, cioè, potrebbe aprire un contenzioso anche in relazione al pagamento delle cifre, così come stabilito dal contratto. Nell’atto infatti, è specificato che la stipula è da intendersi efficace «sotto la condizione risolutiva espressa della inesistenza ab origine e della permanenza, per tutta la durata del contratto, della condizione di inesistenza di cause ostative di cui alla vigente normativa antimafia. In caso di eventuali sopraggiunte cause impeditive alla stipula ai sensi della vigente normativa antimafia, il Comune potrà procedere alla risoluzione unilaterale del contratto senza che l’appaltatore (la Saba, ndr) abbia diritto a risarcimento né a indennità alcuna». L’eventuale contenzioso, riguarderebbe, in ogni caso, non la cifra complessiva del contratto (58.403.510 più Iva) ma il canone mensile che il contratto definisce in 973.391,83. Tra l’altro, lo stesso contratto specifica che «tutte le prestazioni sono considerate a ogni effetto servizi pubblici e per nessuna ragione potranno essere sospese o abbandonate, salvo comprovati casi di forza maggiore». Certo, ora si pone il problema di individuare un’impresa in grado di assicurare in termini di efficienza ed economicità un servizio a una città di circa 80 mila abitanti con un volume di produzione annua di rifiuti calcolato in 43 mila tonnellate.

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