Viespoli: «Tavolo in Prefettura per aiutare i giovani ad inserirsi e per affrontare gli stati di crisi» Matteoli: «Concia, ecco i rimedi»

Rifiuti e lavoro, la ricetta di Berlusconi

Il premier ai sindaci irpini: «State tranquilli». E Rotondi porta in teatro la protesta di due operai
3 febbraio 2009 - Aldo Balestra
Fonte: Il Mattino Avellino

Rifiuti e lavoro, il Governo risponde alle contestazioni all'esterno del «Gesualdo» e alle sollecitazioni giunte in sala dai relatori istituzionali e di categoria. Il premier Berlusconi, nel suo intervento telefonico, affronta direttamente il tema dei rifiuti. «Caro Gianfranco - ha spiegato rivolto a Rotondi - mi hai detto delle preoccupazioni dei sindaci dell'Alta Irpinia per la vicenda discariche. Voglio tranquilizzarli, perchè con il termovalorizzatore di Acerra in via di ultimazione e gli altri impianti in Campania potremo superare l'emergenza e risolvere una volta per tutte il problema dello smaltimento dei rifiuti in regione». Il tema era stato introdotto nell'intervento del sindaco di Avellino a cui aveva già risposto Rotondi: «L'immagine di Avellino e dell'Irpinia che non si rassegna è quella che meglio conosco. La speranza che non ci siano più discariche - ha detto Rotondi - è anche la mia. Il rischio di nuovi impianti è ridotto al minimo, vogliamo eliminare le discariche, abbiamo la ragionevole probabilità - e la speranza - di non aprirne più». Ed il ministro avellinese, padrone di casa con la pattuglia governativa (i tre colleghi Maroni, Carfagna e Matteoli l'hanno pubblicamente elogiato, insieme al premier, per Governincontra), ha fortemente insistito - ricordando Sullo e De Marsico - sull'esigenza di «un nuovo meridionalismo che faccia correre il Sud più del Nord. Allo scopo la settimana prossima insedierò una commissione bipartisan, presieduta da un esponente della sinistra, che studi una piattaforma di esigenze del Sud su cui convergere». I problemi dell'Irpinia e del Sud, Rotondi (che al termine s'è detto soddisfatto di come è andata la manifestazione) se li è trovati davanti appena arrivato in piazza Castello. Fischi e contestazioni dei lavoratori Fma, di Pomigliano Fiat, del settore della concia. Nonostante il clima teso, con le forze dell'ordine impegnate ad evitare che la situazione degenerasse, Rotondi ha voluto ascoltare direttamente alcuni lavoratori, invitandone due ad intervenire (come hanno poi fatto) per rappresentare direttamente al Governo le istanze di chi è in cassintegrazione a Pomigliano e Pratola e non vede prospettive («vi preghiamo - ha detto Giuseppe Morsa, applaudito rappresentante Fma - lasciate qui le fabbriche dell'auto, investite in Italia e non altrove»). L'annuncio di Berlusconi sul pacchetto di interventi per il mercato dell'auto e la nuova componentistica, nell'ambito di una manovra che «mette in moto 40 miliardi di euro», ha preceduto quello tecnico» di Viespoli: «I fondi per gli ammortizzatori sociali ci sono - ha detto il sottosegretario al Lavoro - ed anche per le medie e le piccole imprese. Lo dico qui a chi protesta senza avere la percezione dei sistemi di tutela». E giù, rivolto al sindaco Galasso: «Sindaco, ci sono anche altri governi che hanno responsabilità, come quello regionale». E proprio contro l'amministrazione campana, in particolare contro «le clientele in Regione, soprattutto nella sanità», ha rivolto buona parte del suo intervento il ministro Carfagna. Viespoli ha poi chiesto al Prefetto Blasco di «istituire a palazzo di Governo un tavolo che analizzi costantemente i problemi di inserimento lavorativo dei giovani e quelli legati alle criticità e dunque al sostegno dei lavoratori». Infine il ministro Matteoli, specifico sul problema della crisi della concia «che ben conosco, da toscano, con gli stessi problemi anche nel polo industriale della mia regione». Rivolto a De Maio, rappresentante solofrano: «Ma perchè non dite che per il periodo 2001-2006 era stato fatto un accordo di programma che aveva consentito di salvare migliaia di posti di lavoro nel comparto concia, un accordo poi cancellato da chi è venuto dopo? Se ne può ancora parlare, io l'ho già fatto con la Prestigiacomo, che mi ha dato la sua disponibilità ad intervenire». Rifiuti e lavoro, il Governo risponde alle contestazioni all’esterno del «Gesualdo» e alle sollecitazioni giunte in sala dai relatori istituzionali e di categoria. Il premier Berlusconi, nel suo intervento telefonico, affronta direttamente il tema dei rifiuti. «Caro Gianfranco - ha spiegato rivolto a Rotondi - mi hai detto delle preoccupazioni dei sindaci dell’Alta Irpinia per la vicenda discariche. Voglio tranquilizzarli, perchè con il termovalorizzatore di Acerra in via di ultimazione e gli altri impianti in Campania potremo superare l'emergenza e risolvere una volta per tutte il problema dello smaltimento dei rifiuti in regione». Il tema era stato introdotto nell’intervento del sindaco di Avellino a cui aveva già risposto Rotondi: «L’immagine di Avellino e dell’Irpinia che non si rassegna è quella che meglio conosco. La speranza che non ci siano più discariche - ha detto Rotondi - è anche la mia. Il rischio di nuovi impianti è ridotto al minimo, vogliamo eliminare le discariche, abbiamo la ragionevole probabilità - e la speranza - di non aprirne più». Ed il ministro avellinese, padrone di casa con la pattuglia governativa (i tre colleghi Maroni, Carfagna e Matteoli l’hanno pubblicamente elogiato, insieme al premier, per Governincontra), ha fortemente insistito - ricordando Sullo e De Marsico - sull’esigenza di «un nuovo meridionalismo che faccia correre il Sud più del Nord. Allo scopo la settimana prossima insedierò una commissione bipartisan, presieduta da un esponente della sinistra, che studi una piattaforma di esigenze del Sud su cui convergere». I problemi dell’Irpinia e del Sud, Rotondi (che al termine s’è detto soddisfatto di come è andata la manifestazione) se li è trovati davanti appena arrivato in piazza Castello. Fischi e contestazioni dei lavoratori Fma, di Pomigliano Fiat, del settore della concia. Nonostante il clima teso, con le forze dell’ordine impegnate ad evitare che la situazione degenerasse, Rotondi ha voluto ascoltare direttamente alcuni lavoratori, invitandone due ad intervenire (come hanno poi fatto) per rappresentare direttamente al Governo le istanze di chi è in cassintegrazione a Pomigliano e Pratola e non vede prospettive («vi preghiamo - ha detto Giuseppe Morsa, applaudito rappresentante Fma - lasciate qui le fabbriche dell’auto, investite in Italia e non altrove»). L’annuncio di Berlusconi sul pacchetto di interventi per il mercato dell’auto e la nuova componentistica, nell’ambito di una manovra che «mette in moto 40 miliardi di euro», ha preceduto quello tecnico» di Viespoli: «I fondi per gli ammortizzatori sociali ci sono - ha detto il sottosegretario al Lavoro - ed anche per le medie e le piccole imprese. Lo dico qui a chi protesta senza avere la percezione dei sistemi di tutela». E giù, rivolto al sindaco Galasso: «Sindaco, ci sono anche altri governi che hanno responsabilità, come quello regionale». E proprio contro l’amministrazione campana, in particolare contro «le clientele in Regione, soprattutto nella sanità», ha rivolto buona parte del suo intervento il ministro Carfagna. Viespoli ha poi chiesto al Prefetto Blasco di «istituire a palazzo di Governo un tavolo che analizzi costantemente i problemi di inserimento lavorativo dei giovani e quelli legati alle criticità e dunque al sostegno dei lavoratori». Infine il ministro Matteoli, specifico sul problema della crisi della concia «che ben conosco, da toscano, con gli stessi problemi anche nel polo industriale della mia regione». Rivolto a De Maio, rappresentante solofrano: «Ma perchè non dite che per il periodo 2001-2006 era stato fatto un accordo di programma che aveva consentito di salvare migliaia di posti di lavoro nel comparto concia, un accordo poi cancellato da chi è venuto dopo? Se ne può ancora parlare, io l’ho già fatto con la Prestigiacomo, che mi ha dato la sua disponibilità ad intervenire».

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